Pizzo Scalino dalla val Fontana
“Son salito più in alto, per cercarti. Ma non ti ho trovata. Eppure eri lì, poco più in alto. In paradiso! Il paradiso, quello vero, dove mai nessuno vorrebbe trovare un angioletto, piccolo, piccolo. Un paradiso ben più immenso di quello visibile dall’alta vetta del Pizzo Scalino, dove, tuttavia, ho potuto parlarti. Due parole, una preghiera, una dedica sul libro di vetta. Soprattutto una raccomandazione: veglia sempre sui tuoi cari. Allo zio non pensare! Ti verrò a cercare ogni giorno: in sogno, oppure nella realtà quando, risalita con fatica l’ennesima cima, basterà un dito per toccare il Paradiso.”
Ciao Chiara!
Descrizione del percorso
L’escursione prende il via dall’Alpe Campiascio, raggiungibile da Ponte in Valtellina – Sondrio seguendo le indicazioni per la Val Fontana. Occorre solo prestare un poco d’attenzione in quanto per ben quindici chilometri la strada è particolarmente stretta e l’ultimo tratto è su sterrata poco agevole per le normali autovetture.
Dall’Alpe Campiascio, seguendo le indicazioni sentieristiche poco distanti, si imbocca il sentiero per il Pizzo Camino, indicato dal CAI Sondrio con una percorrenza di cinque ore (…forse un po’ troppe). Dopo un primo tratto che risale il fianco sinistro (orografico) del torrente, si raggiunge la bucolica Alpe Forame e già spuntano alcune delle alte vette della zona, fra cui l’appuntito Monte Painale. Continuando lungo il sentiero ben segnato, in ancora quaranta minuti si raggiunge l’altopiano ove sorge il Rifugio Capanna Cederna, ottimamente attrezzato per un eventuale bivacco.
Dopo una breve sosta, ripartiamo seguendo le tracce di sentiero, comunque sempre ben segnate da bolli rosso-bianchi, che prosegue alle spalle del rifugio e volge in direzione di un ammasso di rocce bianche carobonatiche che sprigionano una luce quasi abbagliante. La salita è ora piuttosto faticosa e la pietraia ove si snoda il sentiero si alza ripida sopra di noi per poi, infine, tagliare verso destra, sino a raggiungere un’ampia cresta dalla quale già si assapora il panorama del versante opposto. Siano a scavalco tra la Val Fontana e la Val di Togno ed è proprio in questo punto che verso nord-est spunta la piramide del Pizzo Scalino. Occorre però ancora uno sforzo su terreno pietroso per raggiungere la bocchetta ove giunge anche la via che sale dalla Valmalenco attraverso la vedrette del Pizzo Scalino.
Giunti alla bocchetta, occorre riporre a posto i bastoncini che sinora potevano esserci stati utili per alleviare la fatica della salita e concentrarci su quest’ultimo tratto, circa cento metri di dislivello che portano sino alla vetta sommitale. Risaliamo quindi la dorsale sud del pizzo, a volte aiutandoci con le mani, cercando tra le diverse tracce visibili la via più comoda di salita. In poco meno di mezz’ora, eccoci in vetta, a quota 3323 metri. Tutt’attorno le più alte vette delle alpi retiche. Un susseguirsi di cime più o meno famose ma tutte belle da ammirare.
Gallery fotografica