Monte Cabianca da Valgoglio
Ripide salite e lunghi traversi che sfiorano il cielo, ambienti lunari che alternano distese infinite di pietre rosse a monoliti biancastre, un’infinità di laghetti alpini sulle cui acque si riflettono i raggi di un sole splendente e, tutt’attorno, nel silenzio tipico dei luoghi selvaggi rotto solo dal soffiare del vento, questo paradiso alpino si colora del verde degli infiniti pascoli d’alta quota.
A tutto questo aggiungici anche un panorama mozzafiato su una cima, quella del monte Cabianca, che, con i suoi 2600 metri circa di altitudine, regala una bellissima escursione che unisce la valle Seriana alla valle Brembana.
Descrizione del percorso
Partenza dalla località Bortolotti di Valgoglio dove, lasciata l’autovettura nell’ampio parcheggio a pagamento, imbocchiamo il sentiero 268 CAI che volge verso la zona dei laghi di Valgoglio.
Dopo una buona mezz’ora nel fitto bosco, il sentiero esce all’aperto e raggiunge il primo bivio sentieristico: a destra si sale verso la costa d’Agnone, percorso che ci consente di raggiungere il monte Madonnino, mentre proseguendo diritti si sale verso la zona dei laghi di Valgoglio. Prendiamo quest’ultima direzione e con ripidi zig-zag sui quali si alternano scaloni spaccagambe, seguiamo la condotta dell’acqua sino a raggiungere le baite dell’Enel.
Lasciamo a destra il sentiero che sale verso la baita Cernello e pieghiamo nettamente a sinistra: il sentiero prosegue sempre in buona pendenza, sino a raggiungere la capanna Lago Nero, adagiata sulle rive del lago Canali e gestita dal Cai Alta Valle Seriana.
Proseguiamo lungo il segnavia 268 CAI che supera lo sbarramento del Lago Nero e prosegue fiancheggiandolo sulla sinistra sino alla diga del lago di Aviasco dove, quindi, inizia il tratto più impegnativo dell’anello escursionistico.
Attraversato lo sbarramento del lago di Aviasco, lasciamo a destra la prosecuzione del sentiero che conduce lungo la seconda parte del giro dei laghi di Valgoglio e imbocchiamo a sinistra il segnavia 229 CAI.
Dopo un primo tratto in cui occorre prestare attenzione perché esposto verso il lago, il sentiero raggiunge subito il bivio per il monte Cabianca: lasciamo la prosecuzione del segnavia 229 CAI che risale l’ampia vallata sino al passo d’Aviasco (…lo utilizzeremo per il ritorno) e pieghiamo nettamente a destra lungo la traccia che sale ripida tra verdi pascoli e scroscianti ruscelli, un paesaggio bucolico che ben presto si trasforma nell’ambiente severo e lunare che contraddistingue il pendio dei monti Cabianca e Valrossa.
La fatica della salita è ripagata dallo splendido panorama circostante: alle nostre spalle siamo osservati dall’elegante monte Pradella mentre a valle vediamo il rimpicciolirsi dei laghi di Valgoglio.
Raggiunta l’ampia zona detritica, il sentiero risale ripido l’ampio canalone e raggiunge la via che proviene dal monte dei Frati. Pieghiamo a destra sino a raggiungere la breve cresta che unisce i contrafforti del Cabianca al monte Valrossa. Superata la facile crestina, risaliamo con l’aiuto delle mani l’anticima del Cabianca e passiamo a monte del canalino che in inverno è utilizzato dagli escursionisti che lo risalgono dalla diga di Fregabolgia. Un ultimo strappo, difronte alla Presolana che ci osserva poco lontana, e la vetta del monte Cabianca è conquistata!
Siamo a quota 2601 metri di altitudine, da una parte, quella dove si è sviluppata l’ascesa, abbiamo la valle Seriana con le vicine cime del Pradella e del pizzo Salina mentre dall’altra l’ampia conca del Calvi con gli inconfondibili Diavoli che chiudono a nord la bellissima valle Brembana.
Riprendiamo la camminata e percorriamo a ritroso il sentiero sino alla facile crestina che divide il monte Cabianca dal Valrossa. Lasciamo a sinistra il sentiero che scende a valle e che abbiamo utilizzato per la salita e proseguiamo in quota attraversando il paesaggio lunare che contraddistingue il monte Valrossa.
Raggiunti i verdi pascoli, proseguiamo lungo la dorsale che raggiunge, dopo un passaggio nel quale occorre prestare attenzione, il monte dei Frati.
Ora non resta che scendere il ripido sentiero fra l’erba sino a raggiungere il sottostante passo di Aviasco dal quale, con lunga discesa, si raggiunge lo sbarramento dell’omonimo lago. Non resta che ripercorrere a ritroso il sentiero di salita, sino alla località Bortolotti di Valgoglio.