Corna Piana
La Corna Piana, una meta che – a torto – viene spesso relegata in un angolino orobico e classificata come una cima di minore importanza, magari per risalirne la sua dirimpettaia, la vetta del rinomatissimo Pizzo Arera. Dicevo: …a torto!. Si, perchè questa montagna delle prealpi bergamasche, che spicca verso il cielo con i suoi non pochi 2.302 metri di altitudine, oltre a regalare dalla vetta eccezionali ed infiniti panorami orobici, offre all’escursionista una salita piccante con qualche breve passaggio impegnativo sul filo di una cresta che poi, sul versante nord, si apre nel vuoto più completo. Nulla di impossibile, ma certamente una salita divertente che ti gratifica una volta giunto in vetta.
Descrizione del percorso
Esistono diversi sentieri per raggiungere la via di salita alla vetta della Corna Piana. Quest’oggi, con Barbara, Fabio, Gabriere e Piero, siamo partiti dal Rifugio Saba, ora (…aggiungerei: purtroppo) raggiungibile in automobile. Si prosegue sino al Rifugio Capanna 2000 per poi prendere il sentiero alto del fiori “Claudio Brissoni”.
Dopo aver perso leggermente quota ed aver raggiunto il ghiaione ai piedi delle pareti del Pizzo Arera, risaliamo verso destra seguendo le indicazioni del segnavia 244 CAI. In breve raggiungiamo il Passo di Corna Piana. Abbandoniamo il sentiero CAI per piegare a sinistra risalendo, per tracce di sentiero, il versante erboso della Corna Piana. Il sentiero piega ora verso sinistra sino a raggiungere la l’affilata cresta rocciosa ed un passaggio particolarmente esposto. Oltrepassato questo impegnativo tratto, proseguiamo lungo la facile cresta sino alla croce di vetta, a quota 2.302 metri.