Anello del monte Moregallo
Espatrio, come faccio ogni tanto, aldilà del territorio orobico per raggiungere le fantastiche cime del Corno Orientale di Canzo e la panoramicissima vetta del Monte Moregallo. La zona è un groviglio di sentieri e seppure l’altitudine non è una delle caratteristiche principali che contraddistinguono queste vette, le varie escursioni possibili risultano sempre molto panoramiche ed appaganti. Ce n’è davvero per tutti i gusti: dal sentiero escursionistico, alla ferrata, a qualche via alpinistica mozzafiato.
Descrizione del percorso
Il punto di partenza è Valmadrera, precisamente presso la frazione Belvedere, dove, lasciata l’autovettura, si prosegue a piedi su un comoda mulattiera lastricata. Giunto al primo bivio sentieristico, prendo a sinistra seguendo le indicazioni per San Tomaso che raggiungo in poco più di mezz’ora: un rilassante balcone panoramico sul dirimpettaio Monte Barro.
Verrebbe voglia di fermarsi ad oltranza ma riprendo il cammino imboccando il segnavia 5 sino a raggiungere (tralasciando altre deviazioni) la Fonte di Sambrosera. Da quest’ultima, risalgo a sinistra in direzione di Pianezza (segnavia 7) e, giunto ad un successivo bivio, anziché proseguire per Pianezza, piego verso sinistra e proseguo in direzione del Fò (segnavia 2). Attraverso il sentiero che alterna tratti pianeggianti a tratti più ripidi, raggiungo l’incantevole luogo ove sorge l’imponente faggio, a circa 1000 metri di altitudine. Dopo una rinfrescata presso la sorgente, riparto nuovamente con direzione Pianezza. La salita è ripida e si snoda tra bellissimi faggi sino a sbucare alla Bocchetta Luera (1209 metri). La breve deviazione a destra mi consente in breve di raggiungere l’erbosa cima del Corno Orientale di Canzo dalla quale il panorama è davvero invidiabile. Ritornato alla Bocchetta Luera, discendo verso destra nella sottostante area boschiva sino a raggiungere la Bocchetta Moregge. Il sentiero segue ora la dorsale del Moregallo e, poco oltre, la panoramicissima cresta piuttosto aerea, sino all’emozionante tratto attrezzato che discende di qualche metro per poi risalire, sempre con l’aiuto delle catene, la sommità di questa vetta. Dopo la meritata pausa, riparto seguendo il sentiero per Valmadrera via Preguda e quindi, raggiunta la chiesetta di Sant’Isidoro e la caratteristica pietra Preguda, riparto verso la frazione Belvedere.