Sentiero Partigiano Paganoni Vitali

Sentiero Partigiano Paganoni Vitali

Sulle pendici sud del Monte Cancervo, tra l’abitato di Pianca e la località Ponte del Becco, si sviluppa un facile sentiero che ha come tappa intermedia il piccolo borgo di Cantiglio, un agglomerato di poche case ed una chiesetta contornati da un’area verde ai piedi delle immense guglie che caratterizzano il Monte Cancervo. Un oasi di pace e serenità che, appena poco sopra l’orrido della Valle Taleggio, consente di trascorrere qualche ora in solitudine oppure in festosa compagnia di amici e familiari. Basta però fare un passo indietro nel tempo e constatare come tutto ciò un poco stride con quello che la storia ha riservato a questi luoghi subito dopo l’8 settembre ’43: qui, su questi sentieri ed in questi luoghi, i partigiani impegnati nella lotta contro l’oppressore nazifascista trovarono rifugio ed un modo per riorganizzare l’86^ Brigata Garibaldi. Questi sono stati i luoghi della resistenza e sono oggi i luoghi della memoria.

La Storia

Davide Paganoni, detto Mario, e Vitalino Vitali furono due Comandanti Partigiani.

Medaglia di bronzo al valor militare conquistata durante la dura campagna di Russia, Davide Paganoni dopo i confusi fatti storici seguiti all’8 Settembre, si ritirò sulle montagne della Valle Brembana per prender parte alla lotta armata contro l’invasore nazista. Successivamente al rastrellamento del 26 Luglio 1944 subito dalla Brigata Garibaldi “ISSEL”, nel corso del quale persero la vita 8 partigiani, il Paganoni assieme al Vitalino Vitali, un contadino abitante in valle, riorganizzarono la formazione che prese quindi il nome di 86^ Brigata Garibaldi “ISSEL”, a fianco del Comandante Gastone.

Non furono momenti facili quelli affrontati in seguito dall’86^ Brigata Garibaldi “ISSEL”. Ulteriori rastrellamenti portarono la morte di altri sei partigiani e l’arresto, in seguito, di Vitalino Vitali con altri cinque Partigiani. Furono momenti difficili anche all’interno della Brigata: gli atteggiamenti sospetti rivolti al Comandante Gastone portarono alcuni membri della Brigata ad allacciare rapporti con la 56^ Brigata Garibaldi “ROSSELLI” di stanza in Valsassina. Ciò non fece altro che prolungare l’agonia dell’86^ Brigata Garibaldi “ISSEL” che, dopo la rimozione del Comandante Gastone, si sciolse definitivamente. Mario Paganoni ed altri dieci partigiani si trasferirono quindi nella zona dei Laghi Gemelli intenzionati a trascorrere la stagione invernale insieme ad elementi della “Cacciatori delle Alpi” e di alcuni partigiani della Brigata XXIV Maggio superstiti dell’eccidio di Cornalba.

L’abilità messa in mostra dal Paganoni nel portare al sicuro i suoi, non passò inosservata ai dirigenti garibaldini milanesi e, quando dopo il 5 Marzo egli ritornò in Val Taleggio, con un’altra quindicina di partigiani, attraverso una lunga marcia tra Cassiglio, il Passo Baciamorti e la Valle Asinina, fu messo in contatto con Vitalino Vitali. Si riorganizzò in questo modo la formazione della 86^ Bragata Garibaldi “FRANCO CARRARA” in memoria di Franco Carrara caduto al Baitone. La Brigata prese corpo nei periodi successivi, quando alla stessa si unirono altri gruppi di neopartigiani provenienti dalla Valle Brembana, portando l’organico ad un’ottantina di unità. La Brigata, supportata anche da un discreto armamento e munizionamento, era quindi pronta ad affrontare i fascisti della Valle Brembana. Su queste basi i partigiani Davide Paganoni e Vitalino Vitali si prepararono ad affrontare la fase insurrezionalista che vide la Brigata protagonista di importanti azioni.

Descrizione del percorso

E’ possibile percorrere il sentiero Partigiano Paganoni – Vitali partendo da Ponte del Becco oppure dall’abitato di Pianca, entrambi in Valle Taleggio, ed avere come meta finale il piccolo borgo di Cantiglio.

1) DA PONTE DEL BECCO: Attraversato interamente l’orrido della Valle Taleggio, raggiungiamo un’ampia piazzola in corrispondenza di tornante a sinistra ove è possibile parcheggiare l’autovettura. Dalla lato opposto della strada, in corrispondenza dei cartelli con l’indicazione dei sentieri, imbocchiamo il segnavia 130 CAI che, attraversata parte della Valle Asinina, prosegue poi a destra salendo ripidamente nel bosco. Sbucati all’aperto, passando per tratti panoramici raggiungiamo in breve le prime baite, alcune ridotte a ruderi, del borgo di Cantiglio, a quota 1082 metri di altitudine.

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2) DA PIANCA: Raggiunta la frazione di Pianca in San Giovanni Bianco, parcheggiamo l’autovettura nell’area di sosta al fianco della chiesa. Poco distante dal piazzale comincia il facile sentiero che, inizialmente in leggera discesa, passa appena sopra alcune baite per poi proseguire lungo un bel tratto in falsopiano. Attraversati alcuni costoni, si scende repentinamente con qualche zig zag per poi risalire nuovamente e quindi alternare altri saliscendi. Dopo un’ultima ripida salita, si raggiungono i primi pratoni di Cantiglio con la sua caratteristica chiesetta.

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Tracciato GPS
Non disponibile.
Scheda sintetica
Data dell’escursione 17 e 21 Novembre 2012
Località di partenza Ponte del Becco oppure Pianca
Sentieri utilizzati 130 oppure 131 CAI
Tempi di percorrenza 2 ore circa sino a Cantiglio
Altitudine massima 1082 metri
Attrezzatura Da escursionismo
Difficoltà E (Escursionistico)
Acqua sul percorso Si
Note Nulla

Cristian

Adoro la montagna, risalire lentamente i suoi ripidi versanti, percorrere quei tortuosi sentieri tra fitti boschi ed ampie distese prative. Adoro tutto ciò che l'avvolge e la rende speciale: curiosi animali e coloratissimi fiori, antichi borghi e cadenti cascine abbandonate, il soffio del vento che fischia ai valichi tanto quanto la neve che - candida - cade lentamente, un improvviso temporale tanto quanto l'alba ed il tramonto. Con la fotografia m'illudo di rubare l'emozione di quel momento vissuto sui monti, un'emozione che però porterò sempre con me!

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