Monte Legnone
Un espatrio soddisfacente quello che, oggi, lontano dalle mie orobie bergamasche, mi ha portato sulla piu’ alta cima della provincia lecchese: il Monte Legnone. L’avevo già adocchiato più volte, sempre dal basso e con ammirazione. A volte dal rifugio Roccoli Lorla, altre volte dalla cima del fratello minore, il monte Legnoncino. Salire però questo gigante buono è veramente come toccare il cielo con un dito!
Descrizione del percorso
La via normale di salita parte dal Rifugio Roccoli Lorla, facilmente raggiungibile in autovettura dalla statale 36 per Colico. Imboccata l’uscita di Dervio risaliamo la Val Varrone superando gli abitati di Vestreno, Introzzo e Tremenico dove, dopo aver girato a sinistra, risaliamo la stretta strada asfaltata, che, dopo diversi tornanti, raggiunge l’ampia sella che separa il Legnoncino dal Legnone, ove sorge il caratteristico rifugio.
Parcheggiata l’autovettura, imbocchiamo il sentiero che alle spalle del rifugio si inoltra nel bel bosco. Percorriamolo comodamente sino a raggiungere in breve la località Mèresc de Scim, a quota 1506 metri, e poco oltre l’alpeggio di Agrogno, a quota 1644 metri. Dopo una breve sosta in quest’ampia zona prativa, proseguiamo lungo il marcato sentiero, indicato con segnavia 1A, che con maggiore pendenza raggiunge un’ultima caratteristica baita, poco più bassa rispetto al sentiero percorso. Con ampi zig zag raggiungiamo un ambiente più aspro e superato un costone roccioso, raggiungiamo la dorsale dalla quale il sentiero prosegue a sinistra pressochè pianeggiante.
Con maggiore attenzione attraversiamo il tratto pianeggiante della Porta dei Merli che, attrezzato in più punti, ci permette di raggiungere il bivacco Cà de Legn, a quota 2146 metri. Alzando lo sguardo verso l’alto la croce di vetta pare molto vicina ma, di fatto, mancano ancora ben 500 metri di dislivello sa superare.
Pertanto, dopo la breve sosta presso la Cà de Legn, riprendiamo il cammino risalendo l’impegnativo sentiero che, piuttosto ripido ed in più punti attrezzato con catene, risale attraverso numerosi zig zag il crinale verso la cima, sino a raggiungere un’ampia zona detritica che scende da sinistra. Seguendo le indicazioni poste su numerose rocce risaliamo verso sinistra il canalone detritico e, poco sotto un cartello di segnavia, oltrepassiamo a sinistra un costone roccioso.
Rimane ancora un ultimo tratto dove il crinale si fa più stretto e roccioso. Con il semplice aiuto delle mani e qualche tratto attrezzato superiamo alcune facili roccette sino a raggiungere la panoramica vetta a quota 2609 metri, con tanto di altarino e croce di vetta. Lo sguardo ora può passare rilassarsi ammirando le prestigiose cime di Val Masino e Valmalenco, le cime retiche svizzere, il monte Rosa e Cervino, mentre verso sud le prime elevazioni appenniniche.