Rifugio Grassi
A quasi un secolo dalla sua costruzione, realizzata dalla Società Escursionistica Lecchese (S.E.L.), al fine di onorare i soci caduti nella Prima Guerra Mondiale, il Rifugio Grassi ancor’oggi mantiene, almeno strutturalmente, le medesime impostazioni iniziali.
Favorevolmente ubicato nello splendido anfiteatro orobico della val Camisolo, dove tuttora si esercita l’antica pratica dell’alpeggio con la produzione del tipico Formai de Mut, ed all’ombra dell’imponente Pizzo dei Tre Signori, il rifugio è un punto di passaggio obbligato per chi, giungendo dalla Val Biandino, dai Piani di Bobbio o da Valtorta, intende affrontare l’ascesa al pizzo stesso ma anche quale punto d’appoggio per diversi itinerari in quota, compreso il sentiero 101 delle Orobie Occidentali.
Descrizione del percorso
Uno dei punti di partenza più comuni è, appunto, quello ubicato presso il piazzale della stazione sciistica di Valtorta, in frazione Ceresola, dove, parcheggiata l’autovettura, imbocchiamo la strada asfaltata, vietata al transito veicolare, che, in poco meno di mezz’ora ci porta ai Piani di Bobbio. Ora il massiccio dolomitico dello Zuccone Campelli, sinora visto in lontananza, si presenta ai nostri occhi in tutta la sua maestosità.
Saliamo i prati alla nostra destra sino alla cabina d’arrivo della seggiovia ove raggiungiamo la strada sterrata, con indicazioni per il Rifugio Buzzoni, che in breve ci porterà ad incrociare il sentiero 101 delle Orobie Occidentali. Il panorama si apre ora sui massicci della Grigne.
In breve, seguendo il sentiero 101, raggiungiamo il passo del Gandazzo, a quota 1651 metri (**). Il sentiero, sino a questo punto poco impegnativo, inizia ora ad acquistare maggiore pendenza e difficoltà. Attraverso alcuni zig zag ci porta infatti sino alla quota 1935 metri del Passo del Toro.
Scesi leggermente di quota, percorriamo ora un tratto attrezzato con catene che presenta anche un punto con precipizio da entrambe le parti (il sentiero è comunque sufficientemente largo da essere percorso senza particolari difficoltà). La meta è ora visibile in lontananza. Continuiamo lungo il comodo sentiero che, attraverso alcuni saliscendi, immersi nei verdi pascoli punteggati solo dal lilla delle immense distese di rododendri, accompagnati unicamente dal rumore dei nostri passi e dal fischiettare delle marmotte, ci conduce in poco meno di un’oretta sino alla nostra meta: il Rifugio Grassi.
Al ritorno utilizzeremo lo stesso percorso effettuato per la salita.
(**) Per chi volesse bypassare i Piani di Bobbio, e guadagnare circa mezz’ora di tempo, può raggiungere il Passo del Gandazzo partendo sempre da Ceresole di Valtorta ma seguendo la strada asfaltata, vietata al transito veicolare, solo per poche centinaia di metri e poi prendere a destra la prima strada sterrata, in corrisponedenza di un cartello con l’indicazione “MTB Valtorta”. Percorrere quindi il tratto sterrato sino all’indicazione a sinistra per il Rifugio Grassi che immetterà sul sentiero, scarsamente segnalato da paline rosse, che, salendo inizialmente lungo il bordo della pista da sci, poi si inoltrerà nel bosco sino a giungere al Passo del Gandazzo.