Monte Blum e Cima Parè ad anello
Muovo i primi passi all’alba tra le tenebre che ancora avvolgono la Regina della Morte – incoronata ed avvolta nel suo mantello – mentre, dall’alto dell’Oratorio dei Disciplini, esibisce la sua potenza ed il trionfo su ogni essere umano. Tenebre però che ben presto svaniscono e abbandonano l’altopiano di Clusone mentre, pian piano, m’incammino verso la salvezza, in direzione del cielo dove ad accogliermi, protettrice, è fin da subito la croce del Monte Cimiero, dalla quale – ora – sono io a dominare la Regina della Morte.
Proseguo l’escursione tra angoli di rara bellezza. Natura e Montagna, e quindi la Vita: i prati di Rasga anticipano il mio arrivo alla chiesetta alpina del Monte Blum, balcone panoramico sull’altopiano, e poi la verdeggiante salita alla cima Parè dove, quindi, sono finalmente libero di lasciar correre lo sguardo all’infinito.
Non resta altro che concludere il giro ad anello seguendo il facile sentiero che scende sino all’antico Fontanino della Mamma, una sorgente di freschissime acque che, dicono, regali virtù altamente terapeutiche.
Descrizione del percorso
Il consiglio è quello di parcheggiare l’autovettura lungo la via Gusmini e proseguire a piedi verso il centro storico di Clusone. Raggiunta la Torre dell’Orologio, opera di Pietro e Cosimo Fanzago ancora perfettamente funzionante ed oggi simbolo della città, saliamo l’antica scalinata a sinistra che brevemente conduce sino all’Oratorio dei Disciplini sulla cui facciata troviamo gli affreschi del Trionfo della Morte e della Danza Macabra. Attraversato il sagrato dell’attigua Basilica di Santa Maria Assunta, proseguiamo lungo la strada che si alza alle sue spalle e, in corrispondenza della prima segnaletica sentieristica che indica il Fontanino della Mamma, saliamo ripidamente su strada asfaltata che fiancheggia alcune belle ville che si affacciano con bella vista sull’abitato di Clusone.
Il percorso diviene ben presto sterrato e, bypassato l’antico Ponte del Filipì (…a quota 750 metri di altitudine), raggiunge velocemente il Fontanino del Papà. Poco oltre, abbandoniamo la sterrata e saliamo a destra seguendo il sentiero 317 CAI (…direzione Monte Blum) che molto ripidamente raggiunge la sella del Monte Cimiero o Simèr. Una breve deviazione a destra ed ecco raggiunta la croce di vetta che regala il primo ampio panorama.
Tornati un passo indietro, dalla sella prendiamo il sentiero che ancora molto ripido prosegue sino alla cresta del Monte Crapèt che, una volta raggiunta, percorreremo facilmente verso destra sino a raggiungere gli ampi prati della Stàla Bianca.
Proseguiamo lungo la sterrata che con pochi tornanti si alza sopra la Stàla Bianca (…in realtà si potrebbe anche percorrere il sentiero che continua verso destra e raggiunge direttamente le cascine di Blum) e raggiunge alcune baite. Poco oltre la sterrata diviene pianeggiante e, attraversati i prati della conca del Rasga, conduce sino alle cascine di Blum. Un ultimo strappo ed ecco raggiunta la Chiesetta degli Alpini sul Monte Blum.
Difficile resistere all’invito di raggiungere la Cima Parè. Basta veramente poco, meno di un’ora e mezza tra andata e ritorno, per arrivare, attraverso l’evidente sentiero che continua oltre la Chiesetta degli Alpini, sino alla panoramica croce di vetta sulla quale ci attendono i dolci rintocchi di una campanella oltre allo spettacolare panorama sulla Regina delle Orobie, la Presolana.
Dopo la conquista della Cima Parè, facciamo ritorno alla Chiesetta degli Alpini sul Monte Blum e riprendiamo la sterrata che conduce sino alla cascine di Blum e prosegue verso la Stàla Bianca. Prima di raggiungere quest’ultima, però, in concomitanza del primo tornante, abbandoniamo la sterrata che scende a sinistra e proseguiamo in falsopiano verso destra, sino a raggiungere un roccolo da caccia. Attenzione perché d’ora in avanti la segnaletica sarà spesso latitante.
Al termine della sterrata, pieghiamo a sinistra lungo il sentiero che fiancheggia l’area verde del roccolo e proseguiamo brevemente sulla dorsale sino ad imboccare il sentiero che si inoltra nel fitto bosco.
Scendiamo, con tratti anche abbastanza ripidi, a cavallo tra la Valzurio e la Val Serraia, rimanendo però sempre nel fitto bosco. Alcuni ruderi di baite fiancheggiano l’evidente sentiero che continueremo a seguire evitando deviazioni.
Dopo la lunga discesa, il percorso raggiunge infine un bivio sentieristico: abbandoniamo la traccia che prosegue a destra e pieghiamo a sinistra seguendo le indicazioni del Fontanino della Mamma.
Ora quasi in falsopiano, continuiamo nella rada boscaglia sino a guadare un mite torrente. Poco oltre ecco raggiunto l’ameno angolo ai piedi del versante del monte Cimiero o Simèr ove troviamo le fresche acque del Fontanino della Mamma.
Non resta altro che riprendere il cammino dopo la meritata sosta e proseguire in falsopiano sino al Fontanino del Papà dal quale faremo ritorno al punto di partenza.