Autunno alla baita Armentarga

Autunno alla baita Armentarga

L’ampia conca che generosamente accoglie le più alte vette della Valle Brembana, e sui cui estremi versanti capeggiano i rinomati rifugi del Longo e del Calvi, nasconde al suo interno uno dei luoghi più affascinanti delle Orobie: la piccola Baita Armentarga, avvolta nel turbinio di colori autunnali in uno degli ambienti naturali più rigogliosi, dove l’esteso pascolo lascia spazio ai fitti boschi di larici, dove l’acqua disegna trasparenti laghetti ed accoglie il primo vagito del fiume Brembo.

Descrizione del percorso

Imboccato il segnavia 210 CAI che da Carona porta verso il rifugio F.lli Calvi, proseguiamo in dolce salita lungo la cosiddetta strada dell’Enel che supera prima la frazione di Pagliari e poi la cascata di Valsambuzza.

Successivamente, lasciata a sinistra la deviazione per il rifugio Longo, proseguiamo più comodamente sino a raggiungere la località Lago del Prato. Da quest’ultima, oltrepassato il ponticello su quell’esile torrentello che più a valle diventerà il più temuto fiume Brembo, abbandoniamo la strada dell’Enel che prosegue a destra verso il Rifugio Calvi e pieghiamo a sinistra imboccando l’esile traccia del segnavia 208 CAI che si inoltra prima nel prato e poi nella rada boscaglia.

Baita Armentarga
Escursione ad anello in alta valle brembana per godere dei colori autunnali che avvolgono la baita Armentarga.

Il sentiero, a volte appena percettibile, prosegue ora a mezza costa e con lievi saliscendi si addentra nella vallata solcata dal neonato torrente Brembo lasciando spazio a scorci sul possente Monte Grabiasca e sul sottostante Lago della Cava.

Raggiunta e lasciata a destra la deviazione per il rifugio Calvi, proseguiamo diritti nel bel bosco che ora si colora di larici dalla veste autunnale; molto brevemente ecco raggiunta la baita Armentarga, alle spalle della quale troviamo anche una particolarissima chiesetta.

Ripartiamo dopo la meritata sosta imboccando la mulattiera che scende sotto la Baita Armentarga e prosegue volge verso valle. Oltrepassata una bella cascata, proseguiamo molto comodamente sino al Lago della Cava e da quest’ultimo sino al Lago del Prato dal quale non resterà altro, dopo uno sguardo alle spalle sul Monte Aga, che ripercorrere a ritroso la strada dell’Enel sino a Carona.

Gallery fotografica

Tracciato GPS
Download file: 20161018-armentarga.gpx
Scheda sintetica
Data dell’escursione 18 Ottobre 2016
Località di partenza Carona, località Pagliari
Sentieri utilizzati 210 – 208 CAI
Tempi di percorrenza 2 ore circa
Altitudine massima 1780 metri
Attrezzatura Da escursionismo
Difficoltà E (Escursionistico)
Acqua sul percorso Si
Note Nulla

Cristian

Adoro la montagna, risalire lentamente i suoi ripidi versanti, percorrere quei tortuosi sentieri tra fitti boschi ed ampie distese prative. Adoro tutto ciò che l'avvolge e la rende speciale: curiosi animali e coloratissimi fiori, antichi borghi e cadenti cascine abbandonate, il soffio del vento che fischia ai valichi tanto quanto la neve che - candida - cade lentamente, un improvviso temporale tanto quanto l'alba ed il tramonto. Con la fotografia m'illudo di rubare l'emozione di quel momento vissuto sui monti, un'emozione che però porterò sempre con me!

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