Monte Pagano da Monno
Ci vuole un poco di fantasia, ma neppure troppa. S’intuisce che sulla vetta ci sarà qualcosa di grandioso ad attenderci già dopo aver mosso i primi passi: lasciata alle spalle la località di Ponte Palu, il comodo procedere ricalca l’ottima mulattiera militare che pian piano si alza lasciandomi a-bocca-aperta ad ogni suo sinuoso tornante; prima a destra e poi a sinistra mentre il panorama si apre arioso e spettacolare sulle vette circostanti, la sottostante vallata ed il valico del Mortirolo.
La fantasia prende sempre più corpo, soprattutto in prossimità della meta quando un improvviso muro a secco disegna l’estesa cinta che pare proteggere qualcosa di prezioso.
Un ultimo sforzo e l’ennesimo stretto tornantello, poi d’innanzi si spalanca l’ingresso ad arco, magistralmente realizzato, a ciò che un tempo era il Forte del Monte Pagano. Appena oltre, i resti di alcune costruzioni e tutt’attorno la stretta banchina in pietra che fiancheggia tutta la cinta muraria dove, finalmente, lascio che la fantasia prenda il sopravvento e mi conduca, una volta ancora, tra le pagine ingiallite del Deserto dei Tartari, col tenente Drogo che, in quella che ora immagino essere la Fortezza Bastiani, attenderà invano l’arrivo dell’invasore.
Descrizione del percorso
Partenza da Ponte Palu, raggiungibile seguendo la strada che da Monno sale verso il Passo del Mortirolo, dove, lasciata l’autovettura nel poco spazio disponibile a margine del ponte sul torrente Valle di Varadega, imbocchiamo il segnavia 145 che sale con direzione del Monte Pagano.
Il primo tratto abbastanza ripido fiancheggia un basso muro a secco che delimita i prati di alcuni rustici e, successivamente, raggiunta la località Plaza, placa la sua pendenza lasciandoci godere il panorama verso il Motto della Scala mentre pian piano si allunga, ora sterrato, lungo il comodo falsopiano. Tutt’attorno, poche baite ed il delimitare del bosco di larici ingialliti.
Proseguiamo seguendo le indicazioni verso il Monte Pagano e, lasciata a destra la deviazione che scende direttamente a Monno, proseguiamo diritti sin quando la strada militare fa bello sfoggio di sé stessa: un’ampia curva a sinistra e poi a destra ci consente di ammirare l’ineguagliabile capolavoro del Genio Militare.
Con molta dolcezza, il percorso raggiunge la deviazione per il Pianaccio (…segnavia 145A) che utilizzeremo al ritorno per chiudere il giro ad anello. Pertanto, proseguiamo lungo il segnavia 145 che stima l’arrivo sulla vetta del Monte Pagano dopo ancora 1 ora e 20 minuti di panoramica camminata.
Ancora larici ingialliti e panorami mozzafiato mentre la strada militare, dopo qualche stretto e ripido tornante, si disperde fra l’erba del dosso soprastante per poi ricomparire appena prima dell’arrivo in vetta. Un ultimo sforzo lungo il terminare della strada militare, neppure il tempo di ammirare la bassa cinta muraria che circonda quello che un tempo era il Forte del Monte Pagano (…la contempleremo appena dopo), che il sentiero raggiunge la tanto attesa meta: la vetta del Monte Pagano, a quota 2346 metri di altitudine. Panorama ineguagliabile sull’altopiano del Mortirolo, il Bernina e le vette della Valtellina ma anche sulle nostre Orobie, il gruppo dell’Adamello con l’Aviolo ed il Baitone. Fantastico!
Dopo la meritata sosta e l’appagante visita a ciò che rimane del Forte del Monte Pagano, che nel primo conflitto mondiale fu parte della Linea Cadorna come retrovia del fronte ma mai direttamente coinvolto in battaglie, facciamo ritorno sul sentiero che ci ha condotto all’ingresso della cinta muraria e, anziché discendere lungo il sentiero di salita, proseguiamo verso Est (…a destra) e percorriamo il lungo ma facile crinale che scende sin quasi alla località Pianaccio. Raggiunta quest’ultima, pieghiamo nettamente a destra imboccando il segnavia 145A che, mantenendosi sul margine alto della piana di torbiera, aggira il versante Sud del Monte Pagano e, con lungo e panoramico traversone, raggiunge l’incrocio col sentiero 145 incontrato nella salita. A questo punto non resterà altro che imboccare a sinistra il sentiero 145 e percorrerlo a ritroso sino al punto di partenza.
Ciao, credi sia un percorso fattibile con bimba di 2 anni in marsupio?
Ciao Diana, fattibile è fattibile anche se molto faticoso. Il percorso è tutto su normale sentiero montano ma non ci sono passaggi tecnici. Ciao e buona montagna!