Ciaspolata al Passo San Bernardino
Mi è ben nota la fatica che richiede l’andar sui monti ma mai avrei pensato che nel bel mezzo della stagione più rigida dell’anno a tale impegno fisico s’aggiungesse anche la fatica nel trovare ciò che contraddistingue un inverno degno di questo nome, la neve!
Testardo non mollo! E se sulle nostre belle Orobie questa carestia è ormai all’ordine del giorno, in barba a chi oggi innalza muri divisori tra nazioni, ricerco la neve oltre confine, sin nel cuore delle Alpi, nel bucolico Canton Grigioni svizzero.
Come sempre la montagna saprà ripagarmi di ogni fatica e seppur la neve al Passo di San Bernardino non sarà in grado di rallentare eccessivamente la mia bella ciaspolata, ciò che la stessa mi regalerà lasciandomi ancora una volta a bocca aperta sarà come sempre la meraviglia del suo panorama.
Descrizione del percorso
Parcheggiata l’autovettura negli spazi di sosta antistanti l’Hotel Albarella di San Bernardino, imbocchiamo il sentiero che sale proprio difronte a quest’ultimo e ricalca, in questo primo breve tratto, la strada che conduce ad alcune abitazioni soprastanti. Poco oltre, quando ormai la traccia nella neve è ben battuta ed ha sostituito – lasciandola alle spalle – la strada asfaltata, pieghiamo leggermente a sinistra alle indicazioni sentieristiche presenti in località Gareida; la direzione da seguire è quella verso il Laghetto Moesola e l’Ospizio San Bernardino, quest’ultimo stimato a circa 1 ora e mezza di cammino. Da destra, invece, faremo ritorno concludendo il lungo giro ad anello con le ciaspole.
In questo primo tratto il sentiero sale all’ombra penetrando la folta vegetazione ma la sensazione del freddo, che stamattina raggiunge i meno dieci gradi Celsius, dura ben poco, almeno sino a quando, usciti all’aperto, i primi raggi di sole scaldano la schiena che si piega nella facile salita dove il sentiero, ora, aumenta la sua pendenza.
Proseguiamo seguendo i numerosi bolli posti su alcune pietre che affiorano dal manto nevoso, bolli che anche in territorio svizzero (…per convenzione) si colorano di bianco e rosso, mentre il sentiero trafigge i vari tornanti della provinciale che sale verso l’Ospizio San Bernardino, naturalmente chiusa al traffico in quanto completamente innevata.
Poco sopra, fiancheggiata a sinistra l’enorme struttura dell’acquedotto, proseguiamo mantenendoci a destra della strada provinciale; eviteremo così di allungare inutilmente il percorso seguendo la stessa che, ora, si allarga a sinistra prima di compiere alcuni tornanti.
Raggiunto il culmine in concomitanza dell’ultimo incrocio con la strada provinciale, proseguiamo seguendo quest’ultima che, fiancheggiando la destra orografica del laghetto Moesola, conduce quindi sino alla nostra meta, l’Ospizio San Bernardino, a quota 2066 metri di altitudine.
Terminata la sosta al cospetto dell’imponente Pizzo Uccello, riprendiamo la ciaspolata scegliendo se far ritorno percorrendo a ritroso il sentiero di salita oppure passando dal Sass de la Golp, collezionando così un giro ad anello un po’ più selvaggio ma molto appagante per quanto riguarda la bellezza dei luoghi e dei panorami. In quest’ultimo caso occorrerà valutare le condizioni di neve e, qualora non si conoscesse il percorso, seguire l’eventuale traccia lasciata da altri ciaspolatori che in precedenza hanno optato per questa variante. Molto meglio sarebbe avere al seguito la traccia GPS di questo tratto di sentiero così da evitare l’eventualità di perdersi.
Nel caso scegliessimo di percorrere la via Sass de la Golp, occorrerà risalire, dirimpetto all’Ospizio San Bernardino, il cocuzzolo roccioso sulla quale capeggiano numerosissimi ometti di pietre e, da quest’ultimo, proseguire, lasciando a destra la quota 2104 metri di altitudine, attraverso dolci saliscendi tra fantastiche dune nevose. Raggiunto il Sass de la Golp, a quota 1980 metri di altitudine, non resterà altro che procedere seguendo le indicazioni sentieristiche per Gareida e San Bernardino, quest’ultimo stimato a circa 50 minuti di cammino.