Reggetto: Corno Zuccone
Mi accorsi di lui una volta giunto al Santuario di Salzana, in Val Taleggio, mentre pian piano stavo incamminandomi verso la Grotta del Partigiano. In lontananza, alle spalle dello snello campanile che con energico slancio si proiettava verso il cielo blu cobalto, si allungava verso l’alto, con meno eleganza ma altrettanta baldanza, l’artiglio roccioso di un’isolata e sconosciuta cima brembana, il Corno Zuccone appunto!
Racimolate quelle poche informazioni sul suo conto, solamente quest’oggi, a distanza di un anno dal raffronto con il campanile di Salzana, trovo il tempo di raggiungere la modesta appendice rocciosa del Corno Zuccone, tutta avvolta da verdeggianti prati e fitti boschi che si allungano da Reggetto. Scopro così che fra le venature selvagge ed austere che solcano le sue pareti rocciose si nasconde un esile sentierino che molto docilmente si allunga sino a conquistarne la vetta, dove una stilizzata Madonna delle Cime, una bellissima scultura mariana costruita con le lamiere raccolte dopo i bombardamento alla Dalmine, non attende altro che accompagnare il nostro sguardo verso tutte le cime della Val Taleggio.
Descrizione del percorso
Partenza da Reggetto, frazione di Vedeseta in Val Taleggio, dove, lasciata l’autovettura nei pressi della bella fontana lavatoio, imbocchiamo la fiancheggiante strada asfaltata che pian piano lascia alle spalle il piccolo borgo di case e raggiunge il bivio fra due sterrate: a destra lungo il segnavia 150 CAI che volge verso i Piani di Artavaggio e a sinistra lungo il segnavia 152 CAI con direzione della nostra meta, il Corno Zuccone.
Pieghiamo a sinistra ed in lieve salita percorriamo la sterrata per non oltre una cinquantina di metri; in corrispondenza delle indicazioni sentieristiche bianco – rosse poste su una roccia, imbocchiamo a destra il classico sentierino montano che s’infila tra la folta vegetazione boschiva. Numerose saranno le tracce di sentiero che incroceranno la nostra via di salita. L’importante, in questa prima parte del percorso, è non perdere di vista le classiche bollature CAI.
Il sentiero prosegue sempre nel fitto bosco con qualche uscita su radure erbose che ci consentono di ammirare il bel panorama della Val Taleggio. Mai troppo impegnativo e mai troppo in pendenza, il sentiero prosegue verso il Corno Zuccone passando anche attraverso una bellissima faggeta.
Dopo poco meno di un’ora di cammino, raggiungiamo un bivio sentieristico ai piedi delle pareti sud del Corno Zuccone che ancora intravediamo con difficoltà nascosto dalla folta vegetazione. Ma è questione di poco! Infatti, lasciata a sinistra la prosecuzione del sentiero, risaliamo a destra i ripidi versanti erbosi, seguendo le indicazioni della Madonna delle Cime – Corno Zuccone. Ora, all’uscita dal bosco, le pareti del Corno Zuccone ed il suo arcigno profilo si presentano in tutta la loro grandiosità.
Con maggior attenzione, proseguiamo sull’esile traccia che, molto ripida, si inerpica – zigzagando – sino al soprastante pianoro erboso. Dopo un breve traverso verso destra, il sentiero volge verso sinistra e si avvicina alle pareti di roccia di dolomia con la quale è formato il Corno Zuccone. Proseguiamo ora lungo il ripido sentierino scavato nel fianco roccioso che, anche con l’aiuto delle mani, ci consente di raggiungere la più comoda e panoramica dorsale erbosa dalla quale, ora molto più facilmente, possiamo raggiungere la Madonna delle Cime posta sulla sommità del Corno Zuccone, a quota 1458 metri di altitudine.
Nonostante la modesta altitudine, la cima del Corno Zuccone, montagna più bassa della Val Taleggio, fa sfoggio dell’invidiabile posizione isolata al centro della valle per regalarci lo straordinario panorama su tutte le sorelle maggiori della Val Taleggio.