Pizzo Meriggio ad anello
Tipicamente scialpinistica e quindi invernale, il Pizzo Meriggio è, invece, una meta che merita di essere raggiunta anche nella bella stagione. I motivi sono moltissimi, uno su tutti i coloratissimi rododendri che, profumati come non mai, in questa stagione punteggiano i verdi pascoli e fiancheggiano il sentiero che sale nel bosco. A tutto questo uniamo lo scampanare delle mucche, lo scrosciare del ruscello ed il cinguettare degli uccelli. Ecco, allora, che, anche nella bella stagione, possiamo raggiungere la pace dei sensi!
Descrizione del percorso
Partiti dalle baite Cappelli di Albosaggia, seguiamo il sentiero che dritto per dritto sale ripido tra le baite e poi fra rododendri in fiore tagliando di netto la comoda sterrata che, invece, sale nella stessa direzione ma più lunga e docile. A voi la scelta su quale salita seguire!
A quasi tre chilometri dalla partenza e a poco meno di 2000 metri, il sentiero si unisce alla sterrata e raggiunge il bivio sentieristico: abbandoniamo la sterrata che ora inforca una discesa verso l’alpe Meriggio e il lago della Casera (…la utilizzeremo nel percorso di ritorno per concludere il giro ad anello); pieghiamo invece a sinistra e, su fievole sentiero, proseguiamo verso il pizzo Meriggio che le indicazioni danno in circa un’ora e dieci minuti.
Il sentiero prosegue ora a mezza quota sul versante sud-est e raggiunge la baita La Piada dalla quale il panorama si allunga sulle principali vette delle nostre Alpi Orobie.
Ripartiamo dopo la piacevole sosta e risaliamo l’ampio canalone erboso che conduce sino alla cresta che in moderata pendenza raggiunge infine la vetta del Pizzo Meriggio, a quota 2358 metri di altitudine, sulla cui vetta si alza un’enorme croce metallica.
Il panorama da questa bellissima vetta spazia a trecentosessanta gradi: a nord e nord-est il gruppo del Disgrazia, il Bernina, l’Ortles a l’Adamello mentre a sud i giganti delle Orobie con il pizzo di Coca, il pizzo Redorta e la cima di Scais, mentre, appena sotto la vetta, i bellissimi laghi delle Zocche.
Riposati ed appagati del bellissimo panorama, ripartiamo imboccando la traccia che diparte sotto il versante nord ovest della croce di vetta. Usiamo un poco di attenzione: il sentiero è appena tracciato e scende molto ripido nel primo tratto per poi diventare, solo in pochi punti, un poco esposto ma mai nulla di troppo difficile.
Raggiunto il sottostante bivio, imbocchiamo a destra il sentiero che scende verso la baita Meriggio. Oppure, in meno di dieci minuti, dallo stesso bivio è possibile scendere a sinistra e visitare da vicino i laghetti delle Zocche per poi far ritorno alla baita Meriggio.
Dalla baita Meriggio, seguiamo la sterrata che si snoda nel bellissimo anfiteatro sottostante il Pizzo Meriggio. Il percorso è quasi tutto pianeggiante ma poi risale con dolce pendenza e raggiunge il bivio incontrato nella salita verso il Pizzo Meriggio. Non resta altro che, per diversificare il percorso utilizzato nella salita dove avevano utilizzato il sentiero dritti per dritti, scendere utilizzando la sterrata sino al punto di partenza, passando al fianco della bellissima baita Campello.
Il tuo sito: una stupenda biblioteca di sentieri. Spesso ricorriamo a questa raccolta per le nostre escursioni. Grazie mille Cristian.
Grazie Loredana, mi fa piacere che tu possa trovare ottimi spunti per belle escursioni in montagna 😜