Ciaspolata al Passo Manina
A cavallo tra la bellissima Val di Scalve e l’alta Valle Seriana, ad una quota di 1796 metri di dislivello, il passo della Manina offre un’invidiabile panorama sulle principali vette orobiche ove spiccano, tra le altre, la vicinissima parete nord della Presolana, il Ferrante, il Diavolo di Tenda ed il Pizzo Coca. Al suo culmine è presente una curiosa cappella edificata nel 1949 in suffragio del passaggio della Madonna Pellegrina in transito verso Lizzola. Al suo interno non uno ma ben due altari, identici e speculari, uno rivolto verso Lizzola e l’altro verso Vilminore.
Descrizione del percorso
La partenza avviene dall’abitato di Nona, frazione di Vilminore di Scalve, dove, parcheggiata l’autovettura nei pressi della chiesa e calzate le nostre ciaspole, imbocchiamo la via Manina. Risaliamo la carrareccia, indicata come segnavia 408 CAI, un tempo utilizzata dai minatori, e, con moderata pendenza, dapprima attraverso un rado bosco e poi lungo una zona aperta, raggiungiamo gli edifici, dal classico coloro rossastro, utilizzati per ospitare i minatori. Seguendo le tracce nella neve, sicuramente già lasciate da altri ciaspolatori e scialp passati prima di noi, attraverso alcuni zig-zag risaliamo di quota. Un ultimo sforzo e, sempre allietati dalle belle vedute sui versanti settentrionali della Presolana e del monte Barbarossa, pieghiamo verso sinistra sino a raggiungere il passo della Manina e l’omonima cappelletta.
La ciaspolata può avere termine in questo luogo altamente panoramico, al cospetto delle principali vette orobiche, oppure, per chi avesse ancora fiato, è possibile proseguire sino a raggiungere la vetta del Monte Sasna, come raccontato in questa relazione.