Anello dei Laghi di Valgoglio
E’ una classica escursione che, sostanzialmente alla portata di tutti, permette di visitare ben nove laghetti alpini, alcuni purtroppo ridotti a quasi una pozza d’acqua, come lo Stagno Molta, ed altri, come il Lago d’Aviasco ed il Lago Nero, che, oltre a rivestire notevole importanza dal punto di vista della produzione di energia elettrica e per tal motivo sono stati manipolati dall’opera dell’uomo, mantengono comunque enorme fascino e bellezza, delle vere perle orobiche.
Descrizione del percorso
Si parte dalla verdissima località Bortolotti in Valgoglio dove, parcheggiata l’auto nei pressi del Ristoro 5 Laghi, imbocchiamo il segnavia 228 CAI che, inizialmente lungo un ripido tratto asflaltato, fiancheggiando una condotta forzata che raggiunge la centrale dell’Enel si immette poi nel fitto bosco di conifere.
Dopo circa mezz’ora di piacevole camminata si raggiunge la mulattiera proveniente dalla località Sant’Antonio di Valgoglio. Prendiamo a sinistra e, con comoda andatura, superata una fontanella con tanto di originale vasca in legno, raggiungiamo un cartello con le indicazioni sentieristiche del CAI. Seguendole a dovere, lasciamo la mulattiera per proseguire lungo il sentiero che, ora con maggiore pendenza, risale la bastionata rocciose sino a raggiungere la conca ove sono situate le costruzioni dei guardiani delle dighe. Questa zona, seppure l’intervento umano, per conto dell’Enel, ne abbia modificato notevolmente l’aspetto con la costruzione di tralicci, canali, condotte e quant’altro necessiti per lo sfruttamento idroelettrico, non perde in fondo il suo fascino naturale.
Lasciando sulla destra l’imponente diga del Succotto, si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni verso il Lago Nero. Dopo aver superato le costruzioni dell’Enel, risaliamo il sentiero che, prendendo velocemente quota, ci permette di osservare dall’alto i primi due laghetti: il Lago Resentino e, molto in piccolo, quasi ridotto ad una pozza, lo stagno Molta. Proseguiamo sino a raggiungere la Capanna Giulia Maria dalla quale è già possibile ammirare la mole del vicino Monte Pradella. Dalla Capanna Gulia Maria torniamo qualche passo indietro sino al segnalato bivio per la Capanna Lago Nero. Proseguiamo verso destra sul sentiero pianeggiante (CAI 268) che, fiancheggiando il Lago Canali, ci permette di giungere brevemente alla Capanna Lago Nero.
Dopo una breve sosta, si riparte affrontando un breve tratto ripido che adduce alla conca ove è adagiato il bacino del Lago Nero. Proseguiamo con normale pendenza fiancheggiando il grande bacino ed in breve raggiungiamo l’esteso Lago d’Aviasco, a quota 2064 metri di altitudine.
Ora il giro ad anello prosegue sostanzialmente in discesa ed attraversata la diga del bacino del Lago d’Aviasco, segnavia 229 CAI, dopo un breve tratto pianeggiante, scende lungo una zona rocciosa parzialmente attrezzata con catene. In breve, dopo una breve e moderata salita, raggiungiamo il Lago Campelli Alto. Poco oltre, scendendo ulteriormente di quota, troviamo il Lago Campelli Basso. Superato quest’ultimo, raggiungiamo una balconata rocciosa che ci permette di godere del bellissimo panorama sulla Presolana mentre, molto più sotto, possiamo osservare il Lago Succotto. Proseguiamo lungo un altro tratto attrezzato ove occorre prestare un po’ di attenzione. Poco dopo una caratteristica scaletta ricavata nella roccia ci permette di perdere quota velocemente. In breve raggiungiamo il Lago Cernello e l’omonima e caratteristica baita gestita dal Cai di Alzano Lombardo.
Riprendiamo il cammino a scendendo lungo il facile sentiero raggiungiamo il Lago Succotto. Ora Possiamo ricongiungere il giro ad anello e discendere sino alla frazione Bortolotti per il restante tratto effettuato lungo la salita.
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