Anello tra Campagano ed Alpe Corte
Osservandolo da lontano, il Monte Campagano sembra proprio un placido capodoglio. Lo vedo immergersi e riemergere, sbuffando dal suo sfiatatoio, nell’immenso cielo blu delle Orobie. Salirci in groppa non è poi così difficile seppur quell’affilata cresta che disegna con la sua pinna posteriore richiede sempre la massima attenzione.
Poi, il gioco è fatto e, dall’immensa spianata della dorsale, ben saldi all’enorme testa oltre la quale si apre lo strapiombo, non resta altro che farsi condurre a zonzo tra Val Sanguigno e Valcanale, su fino ai pascoli della Corte e di Neel, e poi ancor più su, sin verso il Branchino ed oltre.
Descrizione del percorso
L’escursione ad anello avrebbe dovuto prendere il via, come di consueto per la meta del Monte Campagano, poco oltre il laghetto di Valcanale, all’inizio del segnavia 265 CAI che volge verso la Forcella di Zulino. In realtà, la presenza di lavori di disboscamento proprio in corrispondenza dell’imbocco del sentiero mi costringe oggi ad allungare l’escursione salendo sino al Rifugio Alpe Corte per il classico, e ormai conosciutissimo, sentiero 220 CAI (…meno di 1 ora da Valcanale).
Al termine della splendida pineta, raggiunta la bucolica conca circondata dalle severe cime dolomitiche che la coronano e presso la quale sorge l’accogliente rifugio Alpe Corte, pieghiamo a destra ed imbocchiamo il segnavia 265A CAI che, con lungo traversone pianeggiante, ci conduce sino alla Baita di Monte Zulino Basso.
Proseguiamo altre la baita e, passati alti sopra il laghetto alla nostra destra, pieghiamo nettamente a sinistra proseguendo lungo la ben evidente traccia di sentiero che si alza nell’erba ed in breve, tralasciata una successiva deviazione a sinistra nei pressi di una piccola pozza abbeveratoio, raggiunge – poco oltre quest’ultima – la Baita di Monte Zulino di Mezzo.
Saliamo ancora! Lasciata alle spalle quest’ultima baita, proseguiamo con maggior pendenza nella profumatissima pineta, ora nuovamente su segnavia classificato 265 CAI. In breve ecco raggiunta la panoramica Forcella di Zulino, a quota 1750 metri di altitudine, posta a cavallo tra Val Sanguigno, che si apre enormemente oltre la forcella, e la zona di Valcanale con la sua bastionata dolomitica che la chiude alle nostre spalle.
Abbandoniamo ora il sentiero 265 CAI che prosegue discendendo il versante verso la Val Sanguigno e pieghiamo nettamente a sinistra, sino alla caratteristica Baita di Monte Zulino Alto. Proseguiamo alle spalle di quest’ultima immergendoci nei profumatissimi pini mughi che affollano il versante di salita al Monte Campagano.
La traccia è sempre ben evidente e prosegue mantenendosi sempre sul versante sud, appena più sotto della dorsale. Successivamente, ma solo per un breve tratto, si alza molto ripidamente su terreno abbastanza franoso sino a quella che potrebbe sembrare un’anticima della nostra meta. Oltrepassato questo breve ripido tratto, proseguiamo verso sinistra seguendo la facile cresta che si allunga con brevi saliscendi fiancheggiando sulla destra ancora dei verdeggianti pini mughi. Un ultimo strappo sul finale e la piatta schiena del nostro capodoglio, il monte Campagano, è finalmente raggiunta.
Dobbiamo, però, ancora percorrere in lungo questa enorme distesa prativa per arrivare sino ad un piccolo ometto di pietre, posto all’estremo opposto, che contrassegna la vetta del Monte Campagano, a quota 2053 metri di altitudine.
Il bel giro ad anello prevede la discesa dalla vetta (…ometto di pietre) sino alla sottostante forcella visibile verso destra, alla testata della Val Sanguigno, poco distante dalle Baite Campagano Alte (…dalla vetta ne è visibile solamente una delle due baite Campagano Alte). Pertanto, facendo attenzione a non scivolare, lasciamo alle spalle l’ometto di pietre e, con direzione verso destra, inizialmente tra la viscida erba e poi lungo una traccia sdrucciolevole, scendiamo il breve tratto roccioso.
Raggiunta la sottostante sella, lasciamo a destra la traccia che prosegue verso le Baite di Campagano Alte, il sentiero ci riporterebbe alla Forcella di Zulino percorrendo la Val Sanguigno come indicato nel repot “Monte Campagano e Valsanguigno“, e pieghiamo nettamente a sinistra percorrendo una flebile traccia che con qualche zig zag scende verso valle, sino ad alcuni ruderi di baita.
Alla nostra sinistra, più in basso, baciata dal sole che alto sopra la bastionata dolomitica la riscalda, possiamo osservare la baita di Campagano Bassa.
Lasciamo alle spalle i ruderi di baita e riprendiamo il cammino seguendo la traccia che si allunga verso destra e prosegue nell’erba con leggera discesa. Oltrepassata una rada zona boschiva, il sentiero ritorna nuovamente nel verde prato, poco distante da una bella baita di montagna dal vistoso e spiovente tetto in legno che sorge poco distante, alla nostra destra.
Proseguiamo verso quest’ultima ed appena prima di raggiungerla, scendiamo a sinistra fiancheggiando il bel boschetto che la precede. Poco più sotto sono individuabili due sentieri, uno che prosegue verso sinistra, e molto brevemente raggiunge il rifugio Alpe Corte, e l’altro che poco distante scende verso destra, sporadicamente segnato con bolli bianco rossi, che allunga un po’ il percorso ma, infine, raggiunge ancora la zona del rifugio Alpe Corte dalla quale non resterà altro, in entrambi i casi, che procedere verso Valcanale.