Ciaspolata alla baita Caricc
Le possiamo chiamare in diversi modi: ciaspole, ciaspe o racchette da neve. Il risultato non cambia! Una volta indossate sarà difficile farne a meno, soprattutto dopo una bella ed abbondante nevicata, quando i boschi di abeti si piegano al peso dell’abbondante coltre bianca che li ricopre e tutt’attorno regna il silenzio. Basta veramente poco per vivere in sicurezza la nostra giornata invernale tra i monti. Se poi a tutto ciò aggiungiamo l’arrivo in un caldo ed accogliente rifugio come la baita Caricc, ecco allora che quella giornata diventa davvero speciale!
Descrizione del percorso
Il punto di partenza della ciaspolata è il piccolo paese di Arnoga, frazione di Valdidentro. Ci troviamo a circa duemila metri di quota, sulla direttrice (ex SS301 del Foscagno) che collega Bormio a Livigno. Immersa nel verdissimo bosco di abeti, Arnoga è il punto di partenza ideale per numerosissime escursioni, sia estive che invernali, che si addentrano nell’incontaminata Val Viola, al cospetto di severe montagne che superano abbondantemente i tremila metri di quota, come Cima Piazzi, Cima Viola ed il Corno Dosdè.
La ciaspolata si sviluppa con un giro ad anello della lunghezza complessiva di circa 10 chilometri attraverso un sentiero alto ed uno basso che per gran parte del percorso corrono paralleli uno all’altro. Ciò consente all’escursionista di intraprendere la ciaspolata seguendo un senso oppure l’altro. Quello descritto nella presente relazione è il percorso in senso antiorario.
Lasciato alle spalle l’albergo Li Arnoga, seguiamo la segnaletica di Ersaf e Regione Lombardia ed imbocchiamo il sentiero alto che in circa cinque chilometri ci condurrà alla nostra meta, la baita Caricc. Il percorso ricalca quella che nella bella stagione è la strada forestale che attraversa la Val Viola.
La ciaspolata è molto dolce ed il modesto dislivello ci consente di affrontarla senza troppa fatica. Passo dopo passo, immersi nel bellissimo bosco di abeti completamente carichi di neve, raggiungiamo il bivio con il sentiero basso che lasciamo alla nostra sinistra per proseguire diritti sino al nucleo di case della località Campo, a 1938 metri di quota, primo punto panoramico sulla sottostante vallata e verso i contrafforti rocciosi del Pizzo Dosdè. Ci troviamo sul segnavia CAI 290.
Proseguiamo senza alcuna difficoltà facendo ritorno nel silenzio del bosco. L’unico suono che ci accompagna è quello delle nostre ciaspole che scrocchiamo ad ogni passo galleggiando sulla neve fresca.
Lasciato a destra il sentiero che prosegue verso il rifugio Viola, scendiamo verso sinistra, sino a raggiungere l’incrocio con il sentiero basso. Il segnavia CAI è ora quello contraddistinto dal n. 293.
Proseguiamo diritti con direzione della baita Caricc, ormai a poca distanza. Improvvisamente, usciti nella radura pascoliva, il panorama si apre sul Corno Dosdè che imponente sembra chiudere il fondo della vallata. A farci compagnia c’è ora lo scrosciante torrente Viola Bormina che scorre alla nostra sinistra.
Oltrepassato il bivio per il rifugio Federico al Dosdè, che lasciamo alla nostra sinistra, ecco raggiunta la baita Caricc, posta a 2050 metri di quota, dove nei fine settimana e nei giorni festivi invernali è aperto l’ottimo punto di ristoro.
Per il ritorno ad Arnoga seguiremo ora il percorso basso. Pertanto, lasciata alle spalle la baita Caricc, percorriamo a ritroso un tratto del sentiero di andata. Raggiunto il bivio sentieristico che incrocia il sentiero alto, prendiamo verso destra fiancheggiando alcune caratteristiche baite.
Tornati all’interno del bel bosco imbiancato, proseguiamo con molta facilità sino alle baite di Paluetta, oltre le quali il sentiero, ora uscito in spazi più aperti, inizia una leggera salita. In breve, il sentiero basso si ricongiunge ancora a quello alto e molto velocemente ci consente di far ritorno al punto di partenza.
Grazie a Giulia e Matteo per aver condiviso con me l’ottimo pranzo alla baita Caricc prima del ritorno ad Arnoga.