Ciaspolata in Valzurio
Molto spesso siamo alla ricerca della nostra “missione impossibile”: un’ardua ciaspolata o chissà quale impervia vetta da raggiungere, magari con ramponi e picozza. Tutto ciò ci porta spesso a dimenticare itinerari apparentemente semplici, a portata di mano o “fuori porta”, erroneamente ritenuti poco entusiasmanti magari solo per il loro modesto dislivello o la limitata altitudine raggiungibile. E’ un errore madornale! La ciaspolata in Valzurio ne è la piena conferma!
Descrizione del percorso
La Valzurio, tributaria dell’alta Valle Seriana, è una di quelle vallate ancora poco conosciute e frequentate delle nostre Orobie.
E’ facile che, percorrendone i dolci pendii, soprattutto nel periodo invernale, non s’incronti neppure un escursionista.
E’ una valle ricca di silenzi, interrotti solo dal leggero calpestio delle ciaspole sulla neve, dove la presenza dell’imponente parete della Presolana serve a contornare questa già incantevole e spettacolare perla orobica.
La partenza avviene dal piccolo abitato di Valzurio, frazione di Oltressenda Alta, o, meglio ancora, se consentito, dalla successiva e poco distante località Spinelli dove, parcheggiata l’autovettura e calzate le ciaspole, imbocchiamo la carrareccia che, con moderata pendenza, si addentra nel fitto bosco sino a raggiungere, dopo circa un’oretta di comodo ciaspolare, l’aperta zone della baite del Moschel. Difronte a noi alcuni dei massicci orobici che ora ci accompagneranno lungo il restante tratto da percorrere: il Vodala, il Timogno, i monti Ferrantino e Ferrante mentre alla nostra destra la frastagliata cresta di Valzurio e parte della Presolana.
Oltrepassate le caratteristiche baite del Moschel, proseguiamo seguendo le indicazioni del segnavia 311 CAI che, passando un ulteriore tratto boschivo, sale sino a raggiungere la baita Pegherola Bassa, a quota 1505 metri.
Volendo è possibile terminare qui la nostra ciaspolata e, lasciata alle spalle la zona d’ombra che sino a questo punto ha accompagnato la nostra camminata, goderci lo splendido a caldo sole che fa capolino tra la Presolana e la cresta di Valzurio.
Proseguendo oltre, invece, risaliamo il facile sentiero che, tra abeti ammantati di neve e candide dune, raggiunge in breve la baita Pegherola di Mezzo, a quota 1640 metri. Tutt’attorno l’ambiente aperto e soleggiato ci consente di apprezzare meglio l’intera vallata ed i massicci orobici che la contornano con la parete nord-ovest della Presolana che, stagliandosi verso l’immenso blu del cielo, sembra quasi proteggerla amorevolmente. Continuando oltre, cosa che non mi è stata possibile per l’eccessiva quantità di neve e l’assenza di tracce, è possibile raggiungere la vicina baita Pegherola Alta, a quota 1731 metri.