Ciaspolata sul Monte Arano
Prima neve e quindi prima ciaspolata. Ripesco un percorso ed una meta che nel febbraio 2011 avevo abbandonato, fermandomi un pezzo prima al più comodo e bonario Colle Mignone, per l’eccessiva neve e la completa assenza di una traccia ben battuta. Le prime nevicate di questo approssimarsi d’inverno, che facevano ben sperare sciatori ed alpinisti ma anche ciaspolatori ed amanti della montagna in genere, hanno avuto un improvviso stop e l’anticipo d’inverno ha ceduto il passo a splendide giornate di sole che, seppur fredde, non hanno consentito ulteriori e copiose nevicate.
La poca neve presente sul versante sud del Monte Arano mi permetterà comunque un ottima e divertente ciaspolata consentendomi anche di effettuare un giro ad anello sotto le pendici della Corna San Fermo che, in condizioni di neve abbondanti e non assestata, sarebbe sicuramente da evitare.
Descrizione del percorso
Il punto di partenza è l’altopiano di Borno, incantevole località turistica che offre sempre nuovi spunti per escursioni in tutte le stagioni. Lasciata l’autovettura presso la Trattoria Navertino (…attenzione ai pochi posti disponibili), imbocchiamo la ripida mulattiera del segnavia 82 con direzione del Lago di Lova. Passate alcune cascine e la caratteristica Santella Sedulzo, che merita una doverosa sosta a ricordo del grave fatto di sangue accaduto proprio in questi luoghi nel corso della seconda Guerra Mondiale e che viene illustrato nei bei affreschi custoditi all’interno della stessa, proseguiamo ancora in salita sino a raggiungere il primo bivio sentieristico presso il quale chiuderemo al rientro il nostro giro ad anello.
Pieghiamo a destra verso il Lago di Lova (…a quota 1299 metri) che in breve raggiungiamo mantenendoci sempre sulla comoda mulattiera che ora ha diminuito la sua pendenza. Già spunta alla nostra sinistra la sagoma rocciosa della Corna San Fermo mentre verso destra identifichiamo la leggera depressione che divide il Monte Arano (…a sinistra) dal Monte Mignone (…a destra) ovvero l’avvallamento ove è situata la località del Colle Mignone.
Riprendiamo il cammino fiancheggiando un’altra trattoria e quindi ancora una santella. Il percorso prosegue ancora su facile mulattiera. Lasciato alle spalle il Lago di Lova, si prosegue con maggiore pendenza sino al Colle Mignone, a quota 1542 metri, dove finalmente possiamo fermarci per una prima sosta che ci consente di ammirare lo spettacolare panorama sul Cimon della Bagozza e sul gruppo della Concarena. Più a sinistra spuntano invece il Monte Sossimo ed il Pizzo Camino.
Da questo punto in poi occorre prestare maggiore attenzione per la carenza di indicazioni e la possibilità che la neve abbia celato i classici segni del sentiero posti su rocce ed alberi. Pertanto, dal Colle Mignone, appena prima della edicola votiva, pieghiamo nettamente a sinistra sino a raggiungere brevemente la soprastante malga. Proseguiamo verso est, lasciando a destra il ricovero animali ed a sinistra la malga, lungo l’individuabile carrareccia che prosegue pressoché pianeggiante sino ad inoltrarsi nel bosco. Poco oltre, all’uscita dalla zona boschiva ed in corrispondenza del cartello che indica la direzione del Rifugio Laeng, pieghiamo a destra abbandonando la carrareccia. Il sentiero acquista ora maggiore pendenza e con ampi zig zag guadagna quota lasciandoci il tempo di ammirare il panorama sul Monte Mignone alla nostra destra.
Proseguiamo sino a raggiungere l’ampia cresta innevata e, ciaspole ai piedi, giunti in corrispondenza di un pianoro con tanto di laghetto (…posti più in basso alla nostra destra), pieghiamo nettamente a sinistra per proseguire lungo la facile ma faticosa dorsale. Proseguendo lungo la salita intravediamo la nostra meta, il Monte Arano, che, paragonata all’imponente mole rocciosa del Pizzo Camino che spunta alle sue spalle, la fanno sentire enormemente piccola.
Raggiunta la vetta del Monte Arano, a quota 1940 metri di altitudine, non resta altro che godersi lo strepitoso panorama sulle principali vette di questa bella area montuosa ma anche sul sottostante Lago di Lova e tutto l’altopiano di Borno.
Valutate le condizioni del manto nevoso, possiamo scegliere se far ritorno attraverso il sentiero di salita oppure proseguire verso est con lungo traversone a mezza costa (…fuori sentiero) che attraversa le pendici della Cima Moren, sino alla visibile chiesetta degli Alpini. Da quest’ultima possiamo poi imboccare la mulattiera che scende sino all’alpeggio sottostante e quindi, per chiudere il lungo giro ad anello, discendere sino al bivio per il Lago di Lova incrociato nella salita e far rientro a Navertino. Non utilizzare questa seconda variante in caso di recenti ed abbondanti nevicate oppure di instabilità del manto nevoso poichè è alto il pericolo di scariche dai versanti della Cima Moren.