Ciaspolata su Monte Avaro e Triomen
Si narra che l’Avaro, più tirchio ed egoista del Signor Scrooge nel romando di Dichens, abbia terminato i suoi giorni solo ed abbandonato, senza poter gustare appieno la bellezza della fertile montagna che, dolce, s’innalza sulla panoramica piana che oggi lo ricorda, quella dei Piani dell’Avaro.
Si narra anche che il suo spirito si aggiri ancora oggi, insoddisfatto, cercando di disturbare l’allegra presenza degli escursionisti. Uno spirito che stavolta s’incarna nel cane del Rifugio Monte Avaro, un giovane pastore bergamasco che, dispettoso e giocherellone più che mai, ha reso frizzante e divertente questa facile escursione: un continuo rincorrere attorno alle mie ciaspole sino a farmi inciampare più volte col solo intento di sottrarmi una delle racchette. C’è riuscito, e non solo una volta! Un compagno improvvisato, ma fedele, che non ha mai smesso di rassicurarmi col suo semplice sguardo, sin quando giunti sulle dolci cime del Monte Avaro e del Triomen, quieto, si è adagiato per contemplare il panorama. Mi piace pensare che, almeno in queste settimane che preannunciano il Natale, quel triste e dispettoso Signor Avaro possa aver fatto pegno di penitenza per la vita gretta e senza senso, e, lasciata alle spalle ogni becera avarizia, sia divenuto infine quell’atteso benefattore della piccola comunità posta alla sommità della Valle Averara. Buon Natale a tutti!
Descrizione del percorso
Partenza dai Piani dell’Avaro, raggiungibili seguendo la strada che sale verso Averara, Santa Brigida, Cusio, ed ancora più su, sino al Rifugio Monte Avaro ove nell’area antistante è possibile parcheggiare l’autovettura.
Ciaspole ai piedi, imbocchiamo il sentiero 109 CAI alle spalle del rifugio che, attraversando la piana innevata, risale verso nord sino a raggiungere una lieve depressione all’altezza dei un abbeveratoio per animali. Pieghiamo a sinistra e con moderata salita raggiungiamo un casello di raccolta delle acque che scendono dai versanti montani. Anzichè proseguire a destra lungo il sentiero che normalmente conduce ai laghetti di Ponteranica (…lo utilizzeremo al rientro per chiudere il giro ad anello), continuiamo verso sinistra percorrendo ora il segnavia 109A CAI, con direzione del visibile panettone che contraddistingue la facile cima del Monte Avaro.
Risaliamo con qualche zig zag questa aperta valletta, fiancheggiando l’esile torrente che scende a valle, sino a raggiungere un più ampio pianoro in corrispondenza delle indicazioni sentieristiche (…se non coperte dalla neve) per il Rifugio Cà San Marco ed il Rifugio Benigni. Ci troviamo infatti all’incrocio con il conosciutissimo sentiero delle Orobie 101 CAI.
Abbandoniamo quest’incrocio di sentieri per raggiungere brevemente la facile cima del Monte Avaro che, poco distante, si erge alle nostre spalle e risulta facilmente individuabile per la presenza di un enorme omino di pietre.
Modesta ma altamente panoramica e soleggiata, la cima del Monte Avaro ci consente di contemplare il panorama sui sottostanti Piani dell’Avaro e sulle circostanti cime delle Grigne, del Pizzo Tre Signori, del Munt de Sura, del Valletto, del Monte Cavallo e del Pegherolo ma anche su parte dell’arco montuoso della Valle Camonica.
Riprendiamo il cammino facendo ritorno all’incrocio con sentiero 101 CAI dove, una volta giunti, pieghiamo a destra con direzione del Rifugio Cà San Marco. Proseguiamo facilmente a mezza costa facendo come sempre attenzione all’eventuale possibilità di scariche di neve.
Raggiunta l’indicazione sentieristica posta in corrispondenza col sentiero 109 CAI che sale dai Piani dell’Avaro, ove ritorneremo una volta discesi dal Monte Triomen, proseguiamo diritti verso i laghetti di Ponteranica. Poco oltre, raggiunto un arrotondato punto panoramico sul quale spicca un enorme omino di pietre (…a destra) e dove il sentiero scende a valle per proseguire verso i Laghetti di Ponteranica, pieghiamo nettamente a sinistra risalendo la facile e larga dorsale che ci consente di raggiungere una quota, con l’ennesimo enorme omino di pietre, che precede la vera vetta del Monte Triomen. Mi fermo qui con l’amico Avaro, il cane che fedelmente mi ha seguito per tutto l’itinerario, che per sicurezza preferisco non far proseguire verso la poco distante cima del Monte Triomen. Ci accontentiamo, per modo di dire, del bellissimo panorama sull’enorme bastionata rocciosa del Monte Ponteranica e la più severa parete nord del Monte Valletto, al cospetto di un sole quasi primaverile che invoglia solo alla serenità.
Per il ritorno non resta altro che ripercorrere a ritroso il sentiero appena salito e, giunti all’incrocio con il segnavia 109 CAI, piegare a sinistra scendendo ai Piani dell’Avaro e quindi all’omonimo rifugio punto di partenza della nostra escursione.