Ciaspolata sul Monte San Primo
Seppure dal punto di vista alpinistico potremmo definirla una vetta di poco interesse, il Monte San Primo, più alta cima della catena montuosa del triangolo lariano, offre il meglio di sé nel periodo invernale (oppure, come in quest’escursione, verso fine autunno) quando, ammantata di neve, è meta di ciaspolatori ed escursionisti, ma anche di scialpinisti, che la risalgono, senza particolari pericoli, mantenendosi in forma per le future passeggiate estive.
Descrizione del percorso
Lungo la cresta che conduce alla vetta, valida alternativa al tratto finale, e naturalmente dalla vetta stessa, il panorama è grandioso e si estende a 360 gradi su molte delle principali vette delle Alpi e Prealpi e, più vicino, sullo splendido Lago di Como.
In verità la scarsità di neve mi ha permesso di indossare le ciaspole solo nell’ultima mezz’ora prima dell’arrivo in vetta. Peccato perché un buon innevamento anche a bassa quota avrebbe consentito di affrontare con le ciaspole l’intero percorso che si sviluppa lungo una comoda mulattiera che, partendo dalla località Colma di Sormano, attraversa dapprima l’Alpe Spessola (a quota 1237 mt.) e, successivamente, l’Alpe di Terra Biotta (a quota 1536 mt.), sino a raggiungere la croce in vetta a 1686 metri di altitudine. E’ anche possibile bypassare un tratto del percorso, nella sua parte terminale, percorrendo un tratto in cresta sino a poco prima della vetta dove si congiunge nuovamente con la mulattiera, ora divenuta poco più larga di un normale sentiero. In attesa di più intense ed estese nevicate, ecco le foto dell’escursione.
Gallery fotografica