Ciaspolata sul Monte Sasna
Meta frequentatissima dagli appassionati di scialpinismo, il Monte Sasna, ammantato di neve, è una cima raggiungibile in tutta sicurezza e tranquillità anche da noi ciaspolatori che, in sintonia con la natura ed immersi nei silenzi tipici dell’inverno, possiamo poi godere degli ampi panorami sulle principali vette orobiche che riserva l’arrivo in vetta.
Descrizione del percorso
La ciaspolata ha inizio dal Passo della Manina, raggiungibile da Lizzola in circa un’oretta circa di camminata, oppure da Nona, frazione di Vilminore di Scalve, come qui narrato, lungo una piacevole salita di circa un’ora e mezza che, essendo esposta a sud, consente di beneficiare del tiepido sole invernale.
Giunti alla caratteristica cappella dedicata alla Beata Vergine Pellegrina, ubicata poco sopra il Passo della Manina, percorriamo ora la facile cresta che, posta a destra per chi proviene da Nona ed a sinistra per chi sale da Lizzola, prosegue in falsopiano per poi scendere leggermente. Risaliti nuovamente, raggiungiamo l’ampio dorso innevato sul quale, sicuramente, sono disegnate le inconfondibili scie lasciate dai numerosi scialpinisti scesi verso Lizzola. Al cospetto dei massicci del Redorta e del Pizzo Coca, posti alla nostra sinistra, risaliamo, zigzagando e con maggiore pendenza, il dorso della montagna sino a tornare nuovamente in cresta. Dopo alcuni saliscendi raggiungiamo l’anticima sulla quale svetta la prima croce metallica. Proseguiamo oltre ed in pochi minuti siamo in vetta, a quota 2229 mt., dove, oltre a trovare la seconda croce metallica, possiamo perderci nell’infinito panorama che si estende sulle più alte vette orobiche come il Pizzo del Diavolo di Tenda, il Pizzo Redorta, il Pizzo di Coca, il Pizzo del Diavolo, il Tre Confini, il Monte Gleno ed il Pizzo Tornello, nonché sul versante nord del Pizzo della Presolana ed il Monte Ferrante.