Con le ciaspole al Passo Branchino
La salita verso una meta montana, per facile che sia, richiede sempre tanta fatica e sudore. Soprattutto con le ciaspole ai piedi che ti obbligano al classico “passo a paperella” nel quale, spesso, inciampo ruzzolando divertito nella neve fresca.
Ma se tanta fatica e tanto sudore son richiesti per compiere la salita, l’abbandonare quel paradiso bianco costa davvero ancor più sacrificio: faticoso è rialzarsi da quella culla ricavata nella neve mentre spaparanzato al sole si gode di quel tepore invernale, difficile staccarsi da quell’anfiteatro di cime, oggi meno severe perché spolverate di bianco, che tutte attorno si lasciano contemplare mentre – imponenti – si alzano al cielo lasciando a bocca aperta. Difficile, infine, predisporsi nuovamente al chiasso ed alla distrazione quotidiana mentre qui, intorno ai duemilametri del Passo Branchino, regna solo il pacato silenzio.
Descrizione del percorso
Classica ciaspolata con partenza da Valcanale. Raggiunto ed oltrepassato l’abitato, percorriamo la strada che sale oltre il laghetto e raggiunge, infine, la sbarra che chiude la carreggiata a causa della neve.
Ciaspole ai piedi, proseguiamo lungo la strada innevata sino a poco prima del ponte sul torrente Acqualina e, piegando a destra, imbocchiamo il sentiero 220 CAI che, in poco meno di un’ora, su larga mulattiera mai troppo impegnativa, raggiunge il rifugio Alpe Corte.
Proseguiamo alle spalle del rifugio su sentiero pianeggiante e, lasciata a destra la deviazione verso il Passo Laghi Gemelli, continuiamo diritti sino al torrentello. Un facile guardo e, raggiunta la riva opposta, saliamo verso sinistra e proseguiamo lungo il sentiero 218 CAI ora denominato “sentiero delle farfalle”.
Passato il ricovero animali, il sentiero sale molto facilmente e si inoltra nel rado bosco per poi uscirne appena prima della Baita Bassa di Neel. Proseguiamo molto agevolmente mentre alla nostra sinistra si alzano sempre più imponenti le cime dolomitiche dei monti Valmora, Arera e Corna Piana.
Oltrepassata la Baita di Neel di Mezzo, il sentiero piega leggermente verso sinistra e acquista maggiore pendenza. Prendiamo quota velocemente con qualche stretto zig zag, sino al Rifugio Lago Branchino, superato il quale ecco raggiunto l’omonimo laghetto e, poco oltre, il Passo Branchino.