Cima Ezendola da Villa di Lozio
Anche da quassù, dalla vetta di questo monte dal nome quasi impronunciabile, Cima Ezendola, il mondo sottostante appare come un giardino dell’Eden dove chiasso e confusione son zittiti dal lieve soffiare del vento mentre, tutt’attorno, esplode quel verde rigoglioso che ogni primavera rinnova e che, sempre più con maggiore insistenza, sollecita la neve a ritirarsi verso l’estrema sommità delle alte vette.
Pare quasi di trovarsi nel soggiorno di casa. Quel folto ciuffo d’erba che sostituisce la comoda poltrona è il punto dal quale osservo, quietamente seduto, come fossero quadri appesi alle pareti, le severe cime già salite che riconosco nel loro inconfondibile skyline: il Pizzo Camino, il Monte Sossino, il Cimon della Bagozza, la Presolana ed i Diavoli, tanto per citarne alcune.
Descrizione del percorso
Lasciata l’autovettura nell’ampio parcheggio antistante il B&B Alla Fontana dell’amico Michele Pizio, imbocchiamo il sentiero 136 che risale la strada, inizialmente bitumata, che volge verso la Malga Val Burnega. Dopo il primo breve tratto di salita, la strada perde pendenza e prosegue quasi pianeggiante, ora sterrata, tra le ultime case che dominano l’abitato di Villa di Lozio e si inoltra nella fitta abetaia.
Marciando sempre il sentiero principale ci inoltriamo nel fresco del fitto bosco per sbucare, infine, tra i verdeggianti prati che coprono i versanti discendenti della Val Bornega e della Cima Ezendola. L’ampio ed aperto panorama permette ora di ammirare, alla nostra destra, le alte vette del Cimon della Bagozza e del Gruppo della Concarena.
Pieghiamo a destra seguendo l’evidente sentiero (…potremmo anche proseguire in salita attraversando i prati soprastanti sino alla Baita ma, naturalmente, con maggior dispendio di energie) che, con moderata pendenza aggira i costoni rocciosi alla nostra destra. Poco più sopra, quando il sentiero sembra proseguire nell’avvallamento degli ampi mottoni erbosi, abbandoniamolo piegando nettamente a sinistra sino a raggiungere la dorsale dell’altura che si alza alla nostra sinistra. Seguiamo questa ampia dorsale sino a discendere, non appena possibile, sul versante opposto, ovvero nell’ampia vallata Bornega punteggiata in alto dalla omonima baita.
A sinistra si alzano le pendici erbose del Sossino mentre la Val Bornega solca il confine con la Cima Ezendola che ci osserva dall’alto.
Risaliamo ora l’ampia Val Bornega e, oltrepassata l’omonima Baita, proseguiamo con un ultimo strappo sino al Passo Ezendola.
Facciamo un breve passo indietro e pieghiamo a sinistra, ora su traccia appena evidente, verso l’erboso versante della Cima Ezendola. Una breve discesa e poi una risalita precedono l’ampio versante che dobbiamo ora risalire con tutta calma. Non appena sarà possibile individuare alcuni bolli rossi posti sulle rocce che affiorano tra l’erba, converrà seguirli sino alla ormai individuata vetta della Cima Ezendola dove, come di consueto, si alza l’enorme croce di vetta.
Lasciamo lo spettacolare balcone panoramico a quota 2176 metri di altitudine e chiudiamo il giro ad anello semplicemente discendendo gli ampi pratoni sottostanti dove, quindi, andremo a riprendere il sentiero di salita che ci condurrà sino a Villa di Lozio.
Ciao, un paio di scialpinistiche anni fa nella zona interrotte da rischio slavine poi al Sossino a piedi 22 anni fa e tre giorni fa salgo (col fiatone) da Schilpario al passo di Ezendola e poco prima vedo piantata una freccia indicante la cima Ezendola allora e anche ora sulle carte spesso non è indicata, ma saperlo mi fa contento. Sfogliando il sito ho trovato la traccia e sono contento di averla scaricata e spero di farne buon uso. Un saluto e ti auguro buone salite. (il n. nella mail non corrisponde alla mia età)
Ciao Aldo, grazie del commento e buona montagna! 😉
Ciao, il commento non è stato accettato dice che uno simile è già stato usato. Comunque un saluto e grazie per la traccia all’Ezendola.
Si, Aldo, la tecnologia nn sempre è infallibile.