Cima Tombea e Monte Caplone
Terra tormentata, di confini e contese, quella ai piedi di cima Tombea. Sin dalla notte dei tempi, quando un pastore di Storo, sorpreso a pascolare il proprio gregge sul versante meridionale di quel monte, spergiurò dinnanzi a Dio che quelle alte terre gli erano sempre appartenute. All’improvviso, fulmini e tuoni oscurarono il cielo e la terra inghiottì l’impostore lasciando di lui e del suo gregge solamente le carcasse poi ricoperte di terra e zolle da altri pastori. Tumuli di terreno che restarono a perenne memoria del tremendo giudizio di Dio, tanto che da quel giorno la gente chiamò quella montagna Tombea, ossia il luogo delle tombe.
Insieme al monte Caplone, la cima Tombea e queste alte terre sono state l’ultimo baluardo a difesa della Pianura Padana quando, con lo scoppiare della Grande Guerra, la lunga dorsale venne occupata dal 7° Reggimento Bersagliari. Fortificata dal Regio Esercito Italiano con appostamenti di artiglieria, trincee, postazioni di mitragliatrici e ricoveri in caverna, di cui ancora oggi abbiamo testimonianza, il complesso difensivo avrebbe dovuto scongiurare l’eventualmente avanzata austriaca qualora questa avesse sfondato a nord la prima e seconda linea di difesa.
Leggenda e Storia si passano il testimone. Ma dopo tante tribolazioni, a questa terra che ancora oggi segna un confine, fortunatamente solo geografico tra Lombardia e Trentino, non possiamo che attribuire il giusto merito, quello di essere un luogo altamente panoramico, riconosciuto per l’importanza botanica, tanto che viene considerato il “giardino delle Alpi”.
Descrizione del percorso
Partenza da Cima Rest in Valvestino, altopiano sopra Magasa raggiungibile salendo da Gargnano oppure da Idro, dove, lasciata l’autovettura, imbocchiamo nei pressi della chiesetta alpina la ripida bitumata che sale tra pascoli, cascine e storici fienili sino a raggiungere la malga Alvezza, a quota 1280 metri di altitudine.
Proseguiamo in salita ma, poco oltre, giunti ad un incrocio sentieristico ben segnalato, pieghiamo nettamente a sinistra con direzione della Bocca di Caplone.
La sterrata prosegue lungamente in falsopiano ed a tratti persino in leggera discesa; successivamente si alza gradualmente e con ampi tornanti raggiunge la Bocca di Caplone, a quota 1754 metri di altitudine, incrocio al quale perviene anche il sentiero che parte da Bondone.
Seguiamo quella che era la strada militare utilizzata da Regio Esercito Italiano nel corso del Primo Conflitto Mondiale dove ancora troviamo testimonianze di quel triste periodo storico: appostamenti di artiglieria, trincee, postazioni di mitragliatrici e ricoveri in caverna.
Oltrepassato l’evidente valico roccioso, la strada militare spiana e si allunga verso malga Tombea alle cui spalle s’impennano verso il cielo l’omonima cima e, alle sue spalle, il monte Caplone.
Con tutta facilità attraversiamo l’ampio pianoro pascolivo sino a raggiungere malga Tombea. Da quest’ultima, imbocchiamo a sinistra la traccia che, ripida, sale zigzagando sino alla vetta del monte Tombea, a quota 1950 metri di altitudine, dove troveremo ad attenerci una rotonda in mattoni dalla quale contemplare l’immenso panorama circostante.
Torniamo sui nostri passi e, scesi a Malga Tombea, proseguiamo verso sinistra percorrendo la strada militare che volge verso la Bocca di Campei. Raggiunta quest’ultima, saliamo nettamente a destra sino a raggiungere, con qualche passaggio anche fra roccette eventualmente bypassabile da una seconda traccia nell’erba, la vetta del monte Caplone, a quota 1976 metri di altitudine, pulpito roccioso dal quale possiamo ammirare il lago di Garda.
Dopo la meritata sosta, facciamo ritorno all’alpeggio di Malga Tombea; appena prima di raggiungerlo, piaghiamo a sinistra, in corrispondenza delle indicazioni sentieristiche, e scendiamo molto velocemente sino alla Malga Alvezza dalla quale, immersi nei coloratissimi faggi, non resterà altro che far ritorno al punto di partenza e, poi, le nostre Orobie.