La Corna Blacca, testimone del tempo
C’è stato un tempo in cui la Corna Blacca è stata testimone muta degli eventi che caratterizzarono quel triste periodo storico dopo l’8 settembre quando, sui sentieri che sfiorano i suoi fianchi, si sono avvicendate le lotte della resistenza partigiana della Brigata Fiamme Verdi Giorgio Perlasca. Per quei motivi, fiera oggi esibisce sulla sua vetta il ricordo di quei giovani che diedero la vita in nome della Libertà.
Allora il nemico, seppur crudele, era comunque individuabile e quei partigiani hanno fatto il proprio dovere, non hanno avuto esitazioni ed hanno scelto da quale parte stare. Non sono rimasti indifferenti.
Oggi, in quello che viene definito “tempo di pace”, la Corna Blacca è ancora lì, regina di quell’angolo alpestre tra la Val Trompia e la Val Sabbia, degna rappresentante di quelle piccole dolomiti bresciane tanto amate da noi escursionisti. Come allora muta testimone degli eventi storici, osserva fiera altri partigiani che tra le trincee delle corsie degli ospedali combattono oggi un nemico più subdolo ed invisibile. Anche quei partigiani hanno scelto da che parte stare, di fare il proprio dovere e di non restare indifferenti.
In questo periodo non possiamo raggiungerla per vederla da vicino, per odorare i fiori che stanno colorando i sui versanti, per accarezzare la roccia che disegna il suo severo carattere. Anche noi siamo chiamati a fare il nostro dovere: #RESTAREACASA! Ma, statene certi, la Corna Blacca dalla sua vetta non smetterà di far sventolare quella bandiera della quale forse un po’ tutti in questo tempo di pace c’eravamo dimenticati. È la bandiera italiana, quella che tira fuori il meglio di noi nei momenti difficili, quella che ci rende orgogliosi di appartenere a questa grande nazione.
Descrizione del percorso
Partenza dal Passo Maniva dove, lasciata l’autovettura nell’ampio parcheggio vicino alla chiesetta Madonna delle 3 Valli, imbocchiamo l’omonima carrabile che passa sotto il Dosso Alto.
Dopo circa 15 minuti di facile e panoramica camminata, raggiunte le indicazioni sentieristiche al passo del Dosso Alto, seguiamo la direzione del passo Portole e della Corna Blacca.
Raggiunta la Capanna Tita Secchi, imbocchiamo la breve discesa che costeggia il versante valsabbino del Corno Barzò per poi tornare sul versante triumplino in località Paio.
Il sentiero si fa ora pianeggiante e meno severo. Giunti al bivio tra la variante bassa del sentiero 3 Valli e quella alta che porta alla Corna Blacca, imbocchiamo quest’ultima ed iniziamo a salire.
Giunti alla forcella che separa i Monti di Paio dalla Corna Blacca, possiamo scegliere se salire per la via diretta e ripida oppure, più comodamente, aggirare il monte sul versante ovest; imbocchiamo quest’ultima direzione e, passati sotto pareti rocciose e severe, raggiungiamo la deviazione che ci permette di impegnarci nelle prime facili roccette che ci avvicinano alla meta. Ancora pochi sforzi ed ecco raggiunti i 2004 metri di altitudine della Corna Blacca con il cippo in memoria dei caduti e a ricordo della Brigata partigiana Margheriti mentre, poco oltre, la croce di vetta.
Buon 25 aprile!
NB: Le fotografie si riferiscono all’escursione effettuata il 30 settembre 2016.
Grazie come sempre per questo meraviglioso progetto che continui a portare avanti.
Ciao Fabio, grazie a te!