Cimon della Bagozza
Immersa in un mondo ammantato da zone boschive ed ampi pascoli, quale è ancor’oggi l’incontaminata e verdissima Val di Scalve, l’appariscente vetta del Cimon della Bagozza s’innalza, elegante e slanciata verso il blu del cielo, all’interno del gruppo ‘dolomitico’ della Concarena – Pizzo Camino, e, pur non essendo la vetta più elevata del gruppo, tra pareti verticali e ripidissimi ghiaioni, domina imponente la Conca dei Campelli.
Descrizione del percorso
L’escursione ha inizio dalla località Cimalbosco di Schilpario, in corrispondenza del Rifugio Cimon della Bagozza, dove, parcheggiata l’autovettura, imbocchiamo l’evidente strada sterrata che, inizialmente nel bosco, con leggera pendenza, porta nell’aperta e verdeggiante Conca dei Campelli. Continuiamo lungo la comoda strada sterrata e, passata la Malga Campelli di Sotto, con un paio di tornanti raggiungiamo la Madonnina dei Campelli dove, in corrispondenza di un grosso sasso riportante le indicazione dei segnavia, abbandoniamo lo sterrato per proseguire, a destra, lungo il sentiero 417 CAI che, passando inizialmente su un pianoro erboso, scende lievemente di quota e raggiunge il Lago dei Campelli.
Una breve pausa ci consente di scorgere, in tutta la sua grandiosa eleganza, la verticalità delle pareti del Cimon della Bagozza ed ai suoi piedi l’ampio ghiaione detritico che dovremo percorrere per raggiungere la vetta.
Oltrepassato il Lago dei Campelli, il sentiero diviene ora maggiormente impegnativo e, tra alcuni massi e bassi arbusti, si perviene in breve alla base del ghiaione. Concediamoci ancora una breve sosta per riprendere fiato e, con non poca fatica, risaliamo zigzagando l’arduo ghiaione. Passato un ultimo tratto ripido di facili roccette, nel quale occorre prestare maggiore attenzione poiché facilmente umido e scivoloso, raggiungiamo il Passo delle Ortiche, a quota 2292 mt., dal quale possiamo ammirare l’affilato Torrione Nino, un evidente torre staccata che svetta sulla sinistra del Cimon della Bagozza risalito per la prima volta da Riccardo Cassin, nell’anno 1934, con Aldo Frattini e Rodolfo Varallo.
Dal passo delle Ortiche procediamo ore verso destra e, risalendo l’erboso versante Est del Cimon della Bagozza, con alcuni stretti tornanti, terminiamo la salita senza particolari difficoltà sulla rocciosa vetta dove, accanto alla grande croce metallica, salvo nuvolaglia varia come quella incontrata in quest’escursione, possiamo goderci l’estesissimo panorama che spazia dal massiccio dell’Adamello a quello del Bernina, su tutto il gruppo della Concarena–Pizzo Camino, sulla Presolana ed il Ferrante e sui più vicini Monte Gardena, Campione e Campioncino.
Un sentito grazie ai tre simpatici escursionisti incontrati sulla vetta, dei quali purtroppo ho completamente scordato i nomi (mandatemi un’email così inserisco i nomi…), con i quali ho condiviso piacevolmente la discesa sino alla località Cimalbosco e, con l’intento di pubblicarlo, spero di ricevere al più presto l’autoscatto che ci ritrae tutti e quattro presso la Conca dei Campelli che l’escursionista bresciano ha promesso di inviarmi (…questo è l’indirizzo: cristianriva.it@gmail.com).