Morteratsch e Capanna Boval
Giunto a Morteratsch assaporo fin da subito l’emozione del viaggio: lasciate alle spalle le tre ore che mi distanziano dal punto di partenza, mi lascio sorprendere da luoghi totalmente sconosciuti mentre l’enfasi del viaggio comincia subito dopo, tra i primi bagliori dell’alba, oltrepassati i binari sui quali corre il caratteristico trenino rosso del Bernina.
Viaggiare è un po’ come perdersi e messo difronte all’immensità valliva sul fondo della quale – in lontananza – intravedo le più alte vette del gruppo del Bernina dove timido nasce il ghiacciaio del Morteratsch, vengo colto da quella sensazione di smarrimento ma allo stesso tempo di coinvolgimento che mi spinge alla scoperta del viaggio.
Mentre cammino, la percezione del viaggio si fa sempre più forte, rafforzata anche dall’odore emanato dalle traverse in legno della ferrovia, oggi utilizzate come parapetto o per sostenere alcuni tratti gradinati del sentiero che fiancheggia alto il solco lasciato vuoto dallo sciogliersi del ghiacciaio, che un tempo lontano chissà quanti viaggi in treno avranno faticosamente sostenuto.
Un viaggio selvaggio, quello verso la Capanna Boval, dove, contrariamente a quanto accadrà durante il tragitto di ritorno, non incontro anima viva: il facile sentiero si allunga fiancheggiando l’asprezza e la crudità del ghiacciaio, da un lato, ed il severo e roccioso restringersi della vallata, dall’altro, mentre pian piano m’avvicino ai piedi del Piz Bernina.
Un viaggio che odora di libertà quando, difronte all’immensità di quella lingua di ghiaccio, non potrò far altro che fingere di abbracciarla tutta per sentirmi un po’ meno piccolo.
Descrizione del percorso
Punto di partenza di questa spettacolare escursione d’alta quota è la stazione di Morteratsch del Bernina Express (…il Trenino Rosso del Bernina patrimonio dell’Unesco) dove, lasciata l’autovettura nel parcheggio a pagamento (solo in Franchi svizzeri o con carta di credito), imbocchiamo la larga sterrata che si immette nell’ampio vallone appena oltre il passaggio a livello.
Percorse poche decine di metri, però, abbandoniamo la sterrata (…che diritta prosegue sino alla bocca del ghiacciaio del Morteratsch) ed imbocchiamo a destra il classico sentiero alpino che, prima in leggera discesa e poi subito ripido, s’infila nel bel bosco di sempreverdi.
Dopo un primo tratto piuttosto ripido, il sentiero smorza ogni ostilità e dolcemente conduce all’interno dell’austera conca glaciale dove man mano la vegetazione tende a scomparire lasciando spazio alla severità del paesaggio roccioso.
Proseguiamo con molta facilità fiancheggiando a destra gli scoscesi versanti del Piz Boval mentre alla nostra sinistra, nel profondo fondovalle, si fa sempre più vicina la sinuosa lingua glaciale del Morteratsch.
Raggiunto un costone roccioso, il sentiero sale ripido verso destra e con stretti zig zag, assicurati da funi e paletti metallici, supera un severo balzo oltre il quale, poi, placa la sua pendenza e si apre sull’enormità del ghiacciaio del Morteratsch: difficile non restare a bocca aperta!
Proseguiamo inforcando gli ultimi dolci tornanti, sino alla Capanna Boval che, coi suoi quasi 2500 metri di quota, regala spettacolari panorami sul Diavolezza e sulle cime del Gruppo del Bernina.
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