Monte Alben dalla Val Vertova
La sterrata che invita all’ingresso della Val Vertova è delimitata da una sbarra in ferro oltrepassata la quale, come d’incanto, si ha la sensazione di spogliarsi degli abiti intrisi e sciupati dalla stanchezza, dalla frenesia e dalla snervante settimana lavorativa. D’improvviso, infatti, lasciata alle spalle quella pesantezza, si viene accolti da una vegetazione rigogliosa la cui frescura è più che mai rigenerante, dallo scrosciare del torrente che rilassa ogni muscolo, dal mite salire del percorso che lascia il tempo di osservare ogni particolare, ciò che spesso sfugge alla quotidianità.
Il percorso verso il primo step, quello che ha come meta il Bivacco Testa, è assai lungo anche se molto variegato: cascatelle e marmitte dei giganti, che sono un po’ il simbolo della Val Vertova, costellano tutta la prima parte dopodiché inizia la salita, prima nel bosco e poi, superato il ripido Canalì, sui verdeggianti prati che circondano la Baita Rondi ed anticipano l’arrivo al Bivacco Testa dove, infine, dopo ben tre ore di salutare cammino, la sosta è davvero meritata.
Bastano pochi passi oltre il bivacco per fiutare il sapore selvaggio dell’avventura: il cartello EE posto al bivio avvisa subito che l’escursione, ora, cambia marcia. Passaggi su facili roccette alzano ripidamente il sentiero e lo balzano sull’aerea cresta rocciosa mentre difronte si intuisce il lunghissimo saliscendi che, tra guglie e pinnacoli, ripidi versanti prativi e rocciosi dove s’incontrano solo camosci, condurrà, infine, dopo altre due ore di divertentissima scarpinata, sino al culmine della nostra meta, la vetta Monte Alben.
Descrizione del percorso
La lunghissima escursione ha come punto di partenza l’area di parcheggio posta appena oltre il Circolo della Valle in località Cà Rosèt di Vertova dove, lasciata l’autovettura, imbocchiamo la sterrata contraddistinta dal segnavia 527 CAI.
Con andatura molto dolce, seguiamo di pari passo la comoda sterrata che, alzandosi pian piano, fiancheggia lo scrosciante torrente e raggiunge quindi la scenografica cascata della Val de Gru.
Proseguiamo oltre sino a raggiungere le indicazioni per il bivacco Testa e, abbandonato il torrente, saliamo a sinistra nel fitto bosco. Poco oltre, il sentiero discende nuovamente e riprende il fianco del torrente sino a quando, oltrepassata la zona delle Sorgenti, lo abbandona nuovamente e comincia ad inerpicarsi.
Risalito il ripido Canalì, raggiungiamo in breve gli ampi spazi aperti della conca del Sedernèl dove troviamo la bellissima baita Rondi. Seguendo le indicazioni sentieristiche, pieghiamo nettamente a destra e, lasciata alle spalle la baita, risaliamo obliquamente il versante scosceso verso il Colle di Predaccio. In breve, con ultimo strappo nel bosco, guadagniamo finalmente l’arrivo al bivacco Testa (3 ore da Vertova), a quota 1489 metri di altitudine.
Riprendiamo il cammino dopo la meritata sosta sapendo che ora ci attende la parte più spettacolare del percorso: appena oltre il bivacco Testa, in corrispondenza delle indicazioni sentieristiche del segnavia 530 CAI, pieghiamo nettamente a sinistra e con ripida salita, in parte su facili roccette, raggiungiamo l’aerea cresta sommitale.
A cavallo tra la Val Vertova e la Val dei Riso, proseguiamo lungo questo infinito saliscendi che si articola tra guglie e pinnacoli, classico ambiente dolomitico che regala il Monte Alben. In seguito il sentiero prosegue in ambiente piuttosto erboso mantenendo però tratti alquanto ripidi.
Raggiunto il Passo dei Campelli, crocevia sentieristico anche per altre destinazioni, proseguiamo per l’ultimo strappo che ci separa dalla meta, ora ben visibile, della croce di vetta del Monte Alben (2 ore dal bivacco Testa), a quota 2019 metri di altitudine.
Ciao, era da un bel po’ che non curiosavo tra le tue salite, ed oggi ho trovato un nuovo sito splendido. Veramente un bel lavoro… e ti ringrazio che lo metti a nostra disposizione. Complimenti anche per le tue salite.
Ciao Aldo, grazie! Diciamo che ho approfittato della quarantena x qualche aggiornamento 😉
Grazie della chiara descrizione su come raggiungere l’Alben da Val Vertova
Grazie Francesco, buona montagna!