Monte Ario
Quando la vetta non è la meta ma solo il giro di boa di un incantevole percorso immerso nel vento e nella nebbia, nel variegato colore dei fiori, nel profumo degli animali al pascolo e nelle sagge parole di una persona qualunque incontrata lungo il cammino, un pastore per esempio…
Descrizione del percorso
Dopo una breve lingua d’asfalto, il sentiero apre la via infilandosi nel fresco bosco e, dopo un breve tratto, ricalca la più comoda sterrata, sino al passo delle Piazze, dove la segnaletica invita ad andare a destra.
Prendiamo il sentiero che nuovamente ritorna nella frescura del bosco: prima stretto poi largo quanto una carrareccia, alza pian piano la sua pendenza sin quando, in corrispondenza di una stretta curva a gomito, ritorna ancora stretto e, dopo una bella faggeta, si tuffa infine nell’estesa prateria pascoliva ai Pian del Bene, a quota 1515 metri di altitudine.
Oltrepassato il pianoro, imbocchiamo la esile traccia che, dritto x dritto, incalza la prima altura, quella del monte Campello.
Il sentiero ora disegna un tortuoso percorso in cresta che con lievi sali scendi scansa, a destra e poi a manca, pittoreschi pinnacoli rocciosi, sino a raggiungere la vetta del monte Ario, a quota 1755 metri di altitudine.
Dopo la meritata sosta, che oggi a causa dell’insistente nebbia non mi consente di ammirare il panorama, riprendiamo il cammino scendendo dal versante opposto a quello di salita e, seguendo le indicazioni prendiamo verso il Passo Croce.
La discesa è ripida e a volte scivolosa e pertanto richiede un po’ di attenzione. Scesi sino al sottostante bivio, pieghiamo nettamente a destra; raggiunte le indicazioni sentieristiche, proseguiamo alti sopra la sterrata che conduce alla malga Campo di Nasso con direzione dei Pian del Bene dai quali, quindi, non resterà altro che percorrere a ritroso il restante tratto di sentiero percorso in salita.