Monte Cancervo da Pianca
Ti prendesti cura di me subito dopo la caduta in montagna: io, con una caviglia rotta e tanta paura di non poter far ritorno sui monti. Tu, sorridente e rassicurante, davi sfoggio a tutte le lezioni fisioterapiche imparate nel corso degli anni. Ti accontentasti del solo grazie ed io, pian piano, ricominciai a scarpinare!
Oggi, lungo quei tortuosi sentieri e quelle stesse montagne, quelle grazie alle quali ebbi il privilegio di conoscerti e che inconsapevolmente – mute – han fatto da sfondo alla nostra amicizia, vengo raggiunto dalla triste notizia della tua prematura scomparsa.
Qui ora tutto stride: la spettacolare bellezza dei luoghi, le guglie ed i maestosi pinnacoli che si alzano severi nel cielo blu di quest’autunno da far invidia all’estate, impattano contro la triste realtà: Andrea se n’è andato per sempre!
Decido comunque di proseguire sino alla vetta, son certo che difronte alla croce del Cancervo, dove l’ultimo filo d’erba sconfina nel cielo infinito, sarà più facile salutarci.
Grazie Andrea!
Descrizione del percorso
Itinerario conosciutissimo ma sempre appagante e di grande soddisfazione, l’escursione sul Monte Cancervo attraverso la classica via di salita del segnavia 102 CAI e – successivamente – la discesa al Passo di Grialeggio e quindi a Pianca percorrendo il 136 CAI, merita sempre di essere riproposta, soprattutto in queste miti giornate autunnali.
Pertanto, lasciata l’autovettura nei pochi spazi disponibili difronte alla chiesa Parrocchiale di Pianca, in frazione di San Giovanni Bianco, imbocchiamo il segnavia 102 CAI che nel primo tratto si intrufola tra le poche abitazioni. Poco oltre, usciti nell’ampia distesa prativa che di adagia ai piedi del monte Cancervo, proseguiamo con dolce pendenza sino alla Corna del Tecc, un’enorme roccia che si sporge sopra il sentiero e che forma un’enorme e particolare tetto naturale.
Il sentiero prosegue con moderata pendenza e disegna un obliquo traversone che termina presso un panoramico capanno da caccia poco distante dal quale troviamo una piccola croce in legno che volge verso la vallata dell’Orrido della Val Taleggio.
Seguendo sempre l’evidente sentiero, proseguiamo comodamente verso destra, sin quando lo stesso si alza repentinamente ed imbocca la base del lungo canalone che sale al Pass Catif: alla nostra destra troviamo le severe pareti della Corna Torella.
Saliamo con non poca fatica passando dalla destra alla sinistra del canalone mentre velocemente guadagniamo quota sopra la Corna Torella.
Giunti ad una strozzatura rocciosa, prestiamo maggiore attenzione nell’affrontare un brevissimo tratto attrezzato con catene. Nulla di troppo difficile poiché il passaggio è comunque agevole e si sale con molta facilità.
Fiancheggiata una bella Madonnina custodita in una piccola nicchia rocciosa, superiamo l’ultima pendenza sino a raggiungere l’ampia conca prativa che anticipa l’ultima parte del percorso verso la vetta. Raggiunte le indicazioni poste su una grossa roccia, lasciamo a sinistra l’indicazione per la baita Cancervo e, con rilassante falsopiano, proseguiamo verso destra addentrandoci nel fitto bosco. Appena usciti dal bosco, in concomitanza di alcune frecce di colore giallo poste su una roccia alla nostra destra, pieghiamo nettamente a destra ed imbocchiamo la traccia che si alza in un ampio canalone. Radi bolli gialli segnano facilmente la via di salita e brevemente conducono alla vetta del Monte Cancervo, a quota 1831 metri di altitudine.
Il percorso ad anello prosegue molto facilmente scendendo il versante opposto a quello utilizzato per l’arrivo in vetta. Pertanto, lasciata alle spalle l’amata croce di vetta, scendiamo in direzione del Monte Venturosa, ben visibile dinnanzi al nostro cammino.
Giunti al Passo di Grialeggio pieghiamo a destra ed imbocchiamo il segnavia 136 CAI che, dopo numerosi zig zag diviene infine una larga sterrata che raggiunge la strada asfaltata che sale oltre Brembella. Giunti presso destra strada, non resterà altro che piegare a destra e discenderla sino all’abitato di Pianca.