Monte Crocione da Croce di Menaggio
In fondo, osservandolo dal basso della stretta e trafficata strada Regina, il monte Crocione appare come quella docile appendice estrema alla lunga dorsale dei monti di Lenno che, con dolce declivio erboso, si getta a valle nell’immenso, azzurro Lago di Como. Ma, seppur facilmente raggiungibile dall’Alpe Colonno, dove la pur lunga cavalcata della dorsale è mitigata dal banale dislivello e dall’ampio ed invidiabile panorama, la sua salita da fondo valle è un serio percorso escursionistico da non sottovalutare.
Croce di Menaggio è una tra le località più a valle che consente di intraprendere un percorso ben lungo ma molto remunerativo e di grande soddisfazione. Occorre in tal caso saper danzare, lasciarsi trasportare dall’innumerevole sequenza di zig zag che, dopo i Monti di Nava, si alternano all’infinito fin sotto l’enorme croce di vetta, il Crocione appunto. Nel frattempo il sentiero non avrà mai smesso di regalare quell’avvicendarsi di emozioni che son tanto care al curioso escursionista: il bucolico transito tra gli alpeggi di Nava, di Brent e di Tremezzo, l’emozionante passaggio nella buia galleria scavata durante il Primo Conflitto Mondiale che consente, oggi come allora, di superare la bastionata rocciosa che racchiude i fianchi del Monte Crocione ed, infine, l’aerea vista mozzafiato che regala l’arrivo in vetta, su quella che, a ragione, merita il titolo di sentinella del centro lago ed ai cui piedi persino Menaggio s’inchina rispettosa.
Descrizione del percorso
Lasciata l’autovettura appena pochi metri prima della Chiesetta Madonna delle Grazie di Paullo (…pochi posti disponibili), raggiungibile salendo da Menaggio sino alla località Croce, imbocchiamo la carrareccia che ricalca di pari passo il segnavia nr. 2 della Via dei Monti Lariani.
Lasciata alle spalle la Chiesetta Madonna delle Grazie di Paullo e le poche abitazioni circostanti, la carrareccia, che alterna tratti sterrati a lingue bitumate, si alza energicamente infilandosi nel fitto bosco. Solamente con l’arrivo alla Bocchetta di Nava, all’incirca un’ora dopo la partenza, il percorso si addolcisce e s’insinua tra alcune baite che punteggiano i prati circostanti della bucolica località dei Monti di Nava.
Appena oltre, la strada incrocia il bivio per Griante (…a sinistra), eventuale punto di partenza alternativo a quello di Croce di Menaggio, e quindi prosegue pressochè in falsopiano. Pian piano, però, ricomincia nuovamente a marcare la sua pendenza, sin quando, raggiunta la località Monte di Brent, bellissimo balcone panoramico sul Monte Legnone, il percorso s’inserisce su ciò che rimane della strada militare ereditata dal Primo Conflitto Bellico.
Un paio di zig zag che lasciano alle spalle le poche rurali abitazioni e la carrareccia militare prosegue pianeggiante verso ovest, sin quando all’improvviso pare che la stessa sia destinata a scontrarsi sui contrafforti rocciosi che tagliano le pendici del Monte Crocione. Niente paura, appena oltre la curva, improvvisamente si apre difronte al nostro cammino l’imbocco della galleria scavata dai nostri militari nel periodo storico della Grande Guerra per fronteggiare un’eventuale avanzata austriaca.
Indossata la torcia frontale, imbocchiamo il buio corridoio roccioso che, in realtà neppur troppo lungo, ci consente di superare questo ostacolo roccioso. All’estremità opposta, armati di tutta pazienza, inforchiamo l’infinita serie di zig zag che, pian piano, ci consentono di prendere quota sino all’uscita dal bosco dove, ormai ai piedi del declivio erboso che scende dalla visibile cima del Monte Crocione, il tracciato militare prosegue con lungo traversone verso ovest e, con un ultimo zig zag, risale al soprastante alpeggio Tremezzo. Un ultimo sforzo ed ecco raggiunta la vetta del monte Crocione a 1641 metri di altitudine.