Monte Orfano
Dai tremila ed oltre dell’Adamello e del Pizzo Porcellizzo ai trecento, o poco più, di quell’esile rilievo collinare circondato dai famosi vitigni di Franciacorta, ben visibile ma spesso snobbato nel veloce sfrecciare dell’autostrada bresciana, adagiato comodamente in quell’angolo di pianura orfana di altre colline o cime montane che, appunto, non possiamo che continuare chiamare Monte Orfano.
Un’unica dorsale, quella del Monte Orfano, che ben si presta ad accogliere le tre croci che adornano le principali sommità: quella modesta di Villa di Erbusco, quella centrale di Coccaglio e quella più appariscente – perché racchiusa in un ampio monumento a semicerchio in memoria degli Alpini caduti in guerra – comunemente chiamata la croce di Rovato. Un giro ad anello, facile facile ed adatto a tutte le gambe, che risale quella modesta altura e raggiunge non solo le principali “croci di vetta” ma anche incantevoli luoghi di culto, come la chiesa di Santo Stefano che accoglie il viandante prima della fatica escursionistica e lo riceve al rientro dissetandolo con acqua fresca, l’antichissima chiesetta di San Michele che rimanda ad un remoto passato, ed infine il convento dell’Annunciata oggi dimora dei frati dell’Ordine dei Servi di Maria. Un’escursione che esala antichi sentori cristiani, arricchita dal richiamo alla memoria su quei tristi eventi storici come l’eccidio di Marzabotto e la tragedia ebraica della Shoah, che hanno segnato indelebilmente la storia d’Italia. Ma pure, molto più semplicemente, un’escursione che lascia quel retrogusto frizzantino sprigionato dall’acquolina allorquando si osserva dall’alto quell’ordinato mosaico di vitigni di Franciacorta che tutt’attorno circonda quell’esile rilievo collinare: il Monte Orfano.
Descrizione del percorso
La facile escursione prende il via dal Santuario della Madonna di Santo Stefano in Rovato, raggiungibile seguendo l’omonima via sino al parcheggio antistante dove è possibile lasciare l’autovettura. Questo sarà il punto di partenza e di arrivo di questo piacevole percorso ad anello.
Si comincia subito in leggera salita seguendo le indicazioni per il Convento dell’Annunciata ma, giunti al primo tornante, abbandoniamo la comoda strada selciata per imboccare sulla destra il sentiero classificato col nr. 981 che si addenta immediatamente nel bel bosco che sovrasta i vitigni ben visibili dall’autostrada A4. Manteniamoci sempre sul sentiero principale, sino a raggiungere – molto comodamente – un capanno da caccia, che fiancheggeremo lasciandolo a sinistra, e quindi la cascina Genovesina dalla quale, ormai usciti dal bosco, potremo già ammirare i sottostanti vitigni di Coccaglio.
Proseguiamo fiancheggiando a destra la cascina Genovesina sino a percorrere l’ampia dorsale che porta dapprima ad una tenera Madonnina e quindi, proseguendo oltre, sino alla prima croce di vetta del Monte Orfano ovvero quella di Villa di Erbusco. La breve sosta ci consente di ammirare tutto l’ambiente circostante con le colline che, oltre il tratto autostradale, si alzano via via verso le nostre Prealpi.
Proseguiamo l’escursione facendo ritorno al piazzale della cascina Genovesina e, poco oltre, imboccato nuovamente il sentiero 981, anziché percorrerlo nel tratto utilizzato per la salita, risaliamo verso destra percorrendo la dorsale che si alza gradatamente sino a raggiungere la vicina croce di Coccaglio. Percorriamo ora un breve tratto in discesa e raggiunta la strada riprendiamo il sentiero del crinale che oltrepassa un fresco laghetto e quindi il piccolo rifugio degli Alpini, con panche e fontana. Immediatamente dopo, ecco raggiunto l’imponente monumento ai Caduti, ove troviamo anche l’ultima croce di vetta, quella del comune di Rovato.
Ripartiamo dopo la breve sosta per imboccare in discesa la comoda strada cementata che poco sotto raggiunge la suggestiva ed antica chiesetta di San Michele, dichiarata nel 1927 monumento nazionale. Si prosegue ancora in discesa lungo una “via crucis” fiancheggiata dalle lapidi che ricordano tragici eventi storici come l’eccidio di Marzabotto e la Shoah. Poco oltre, anticipato dall’ampio piazzale in porfido, ecco sorgere il Convento dell’Annunciata oggi dimora di una comunità di frati dell’Ordine dei Servi di Maria.
Per chiudere il piacevole giro ad anello non resta altro che percorrere la stradetta che si abbassa alla destra del Convento lasciando alle spalle l’ampio parcheggio. Poco più sotto, in corrispondenza di alcune case e di un bivio sul quale sono poste le indicazioni del sentiero, pieghiamo a sinistra e, con facile falsopiano, percorrendo una caratteristica stradina sterrata che si snoda tra i vigneti, raggiungiamo nuovamente il punto di partenza.