Monte Valletto ai piani dell’Avaro
La montagna ha pure il pregio di far riaffiorare il bambino che c’è in noi, quello che, purtroppo, abbiamo dimenticato nell’angolo più ignoto del nostro vivere quotidiano, quello che, ormai da tempo, abbiamo smesso di ascoltare perché intrappolati nei mille pensieri e nelle infinite distrazioni di ogni giorno!
La montagna, invece, propone quell’irreale silenzio, scandito ma non interrotto dal fiatone e dai passi che si alternano nella salita, che predispone all’attenzione, e pure alla contemplazione, sulle cose apparentemente più banali, quelle che però non sfuggono agli occhi di un bambino: un piccolo ma profumato fiore, la fischiettante marmotta che fuggendo cavalca sontuosi ciuffi d’erba, le nuvole che per mano del più Grande dei pittori abbozzano paesaggi da fiaba e come per incanto fanno apparire un enorme dragone su nel cielo sopra il Monte Valletto. Riaffiora in noi quel bambino che ora non sente più la fatica ma vuol correre ancora, verso la meta: arrampicandosi con le mani sulla fredda e severa roccia che traccia la via normale di salita alla vetta, quasi fosse uno scoglio appena conquistato sul quale osservare l’infrangersi del mare.
Descrizione del percorso
Lasciata l’autovettura nell’ampio piazzale antistante il Rifugio Monte Avaro, raggiungibile salendo oltre l’abitato di Cusio in Valle Brembana (…attenzione: dal giugno scorso il transito sulla carreggiata che sale ai Piani dell’Avaro è consentito solo previo pagamento del ticket giornaliero di 2,00 euro), imbocchiamo la sterrata del segnavia 109 CAI che, fiancheggiato un grazioso laghetto, si alza pian piano verso nord. Poco oltre, in corrispondenza delle indicazioni sentieristiche, abbandoniamo la sterrata per risalire a sinistra il pendio erboso che si alza verso il panettone del Monte Avaro (…segnavia 109A CAI).
Il sentiero si alza fiancheggiando il mite torrente che scende a valle e con qualche zig zag raggiunge una soprastante pozza d’acqua. Piegando nettamente a sinistra è possibile raggiungere velocemente la cima del Monte Avaro, contraddistinta da un enorme ometto in pietre. Noi proseguiamo leggermente a sinistra imboccando il sentiero 101 CAI che volge verso il Rifugio Benigni e che seguiremo solo per un breve tratto.
Infatti, abbandonato il segnavia 101 CAI che perde quota sino a raggiungere le sottostanti baite che punteggiano quest’ampia conca, restiamo piuttosto in quota e procediamo lungo una traccia quasi in falsopiano che attraversa la zona detritica e di ghiaioni che scende a valle dal Monte Triomen. Dopo aver percorso l’ampio semicerchio per la via più intuibile, pieghiamo a destra risalendo il pendio pratoso che discende dal Mut de Sura.
La traccia ora è sempre più visibile e consente con stretti zig zag di raggiungere la cresta che divide il Mut de Sura dalla Quota 2229 metri posta alla sua sinistra. Una volta giunti in cresta, pieghiamo a sinistra e con breve salita raggiungiamo il piccolo cumulo di pietre che segna la cima del Mut de Sura o Monte di Sopra, a quota 2269 metri di altitudine.
Il panorama è già superlativo da questa modesta cima a scavalco tra versante brembano e valtellinese. Proseguiamo verso destra seguendo la facile cresta e, poco oltre, seguiamo lo stretto sentiero che si abbassa sul versante brembano al fine di evitare una protuberanza rocciosa.
Aggirato l’enorme masso roccioso, risaliamo brevemente verso sinistra sino a raggiungere la base di una enorme placca rocciosa che eviteremo passando alla sua sinistra. Poco oltre questa particolare stratificazione rocciosa prepariamoci ad affrontare il tratto di ascesa alla vetta del Monte Valletto.
Prestando ora maggiore attenzione, seguiamo la traccia di sentiero che si alza seguendo la ripida dorsale con direzione dell’enorme masso roccioso che, sopra le nostre teste, pare stazionare in un equilibrio precario. E’ solo un’impressione!
Successivamente il sentiero evita alcuni saltelli rocciosi passando sui fianchi e, poco più in alto, piega verso sinistra passando sopra una larga cengia rocciosa dalla quale, con l’aiuto delle mani, non resta altro che salire per facili roccette sino alla croce di vetta del Monte Valletto, a quota 2371 metri di altitudine.