Cimon della Bagozza, l’obelisco
Osservandolo lungo sterrata che diparte da località Cimalbosco di Schilpario, il Cimon della Bagozza appare come un antico obelisco egiziano che, alto e slanciato sopra il ripido ghiaione che scende ai suoi piedi, spalanca d’improvviso le porte sul Tempio dei Campelli, la verdissima conca prativa che solo a guardarla riempie il cuore e rasserena, dove, quindi, ne diviene il simbolo troneggiando regale insieme alle contigue cime che con lui compongono quella lunga bastionata rocciosa dalle caratteristiche dolomitiche: la Cima Baione, la Cima Mengol, le Casse Larghe e la Cima Crap.
L’elevata cuspide, che dopo l’impegnativo e ripido ghiaione diviene facilmente raggiungibile dal Passo delle Ortiche, come in ogni obelisco che si rispetti lascia spazio al punto più prezioso del monolito dove lo spettacolare panorama spazia ora verso il massiccio della Concarena dal versante bresciano e, nuovamente, ma ora dall’alto dei cieli, sulla Conca dei Campelli e sulle opposte cime del versante bergamasco che dalla medesima si alzano molto più modeste ma che divengono ambite mete di scialpinisti nel periodo invernale, ovvero il Monte Gardena, il Monte Campione ed il più piccolo Campioncino.
Descrizione del percorso
L’escursione prende il via dalla località Cimalbosco, raggiungibile salendo da Schilpario attraverso la strada che conduce al Passo del Vivione. Appena prima del rifugio Cimon della Bagozza, parcheggiata l’autovettura in uno dei pochi posti disponibili a margine della carreggiata, imbocchiamo a destra la strada bitumata che pian piano si alza nel bosco.
Proseguiamo lungo la comoda carrareccia che, divenuta sterrata, lascia alle spalle il fitto bosco per sbucare nell’ampio anfiteatro verde della Conca dei Campelli dove a sinistra si alzano i versanti prativi del Monte Gardena mentre difronte si alterna il dolce saliscendi dei profili del Monte Campione e del vicino Monte Campioncino.
Lasciata a destra la Baita dei Campelli col suo caratteristico barek, continuiamo lungo la sterrata che dopo pochi tornanti si alza sino all’ampia radura dove è posta la Madonnina dei Campelli. Seguendo le indicazioni poste su una roccia, abbandoniamo la sterrata e pieghiamo a destra seguendo il facile sentiero (…segnavia 417 CAI) che dopo il primo tratto pianeggiante discende brevemente sino al lago dei Campelli.
L’escursione, già molto appagante dal punto di vista panoramico, offre ora ampie vedute sulla nostra meta, il Cimon della Bagozza, che imponente si alza sopra il versante detritico, e su tutta la dolomitica bastionata formata dalla Cima Mengol, dalle Casse Larghe e dalla Cima Crap.
Fiancheggiando a destra il piccolo laghetto dei Campelli, proseguiamo lungo il sentiero che quindi attraversa la rada boscaglia per poi proseguire con maggiore pendenza sino all’inizio del ghiaione detritico. Continuiamo con fatica risalendo gli ampi zig zag che alternandosi ci fanno guadagnare velocemente quota.
Prestando maggiore attenzione nel tratto finale dove il ripido ghiaione si stringe e intensifica la sua pendenza, raggiungiamo un facile tratto di roccette che, superato con l’aiuto delle mani, ci permette di raggiungere la sella del Passo delle Ortiche, a quota 2292 metri.
A scavalco tra la provincia di Bergamo e quella di Brescia, il Passo delle Ortiche offre l’immediato panorama sul massiccio della Concarena mentre a destra incuriosisce il dolce versante erboso del Cimon della Bagozza che nulla lo accomuna col versante roccioso e severo appena faticosamente risalito.
Riprendiamo il cammino proseguendo verso destra tra zolle d’erba e tracce di sentiero più o meno comode, sino a raggiungere la classica croce di vetta posta sulla panoramica cima del Cimon della Bagozza, a quota 2409 metri.