Passo Aviasco dai Laghi Gemelli
L’alba del 19 Luglio 2007, verso le ore 06:30, è uno spettacolo della natura che neppure una foto puó rappresentare con giustizia. Dopo una abbondante e genuina colazione presso il Rifugio Laghi Gemelli, a base di caffe-latte, pane, burro e marmellata, è ora di decidere sulla nostra sorte.
Descrizione del percorso
Verso le ore 09:45, dopo aver appreso alcuni utili consigli dal gestore del rifugio, ci incamminiamo verso il Passo d’Aviasco, a quota 2289 mt s.l.m.
Imboccato il sentiero vediamo poco a poco allontanarsi il Rifugio Laghi Gemelli. La camminata non è particolarmente faticosa ed il sentiero prosegue abbastanza pianeggiante. Eccoci arrivati alla prima tappa: Il Lago Colombo.
Come è dura l’avventura ! Dopo aver costeggiato il lago Colombo proseguiamo verso il Passo d’Aviasco. Il sentiero da pianeggiante inizia a diventare ripido passando in mezzo alla splendida valle erbosa. Alle ore 12:45, con molta fatica, raggiungiamo il passo d’Aviasco a quota 2289 mt. s.l.m. Sembra di toccare il cielo con un dito. Il panorama è da mozzafiato, da un lato è visibile il lago d’Aviasco e parte del Lago Nero con allo sfondo il massiccio della Presolana mentre dall’altro la Valle dei Frati ovvero il sentiero che dovremo percorrere scendendo.
Ore 13:15: dopo una breve sosta per il pranzo al sacco, inizia la discesa verso Carona. Il sentiero che scende lungo la Valle dei Frati, contrassegnato dal nr. 236 del CAI, è veramente impegnativo ed a tratti pericoloso. Scende ripito tra le rocce del Monte dei Frati e, se non fosse per le segnalazioni Cai poste su dei grossi massi, sarebbe quasi invisibile. Piú a valle si intravede il Lago della Val dei Frati che sembra davvero irraggiungibile.
Finalmente eccoci arrivati al Lago della Val dei Frati !!! Dopo aver riempito a dovere le borraccie incontriamo un altro escursionista, anch’egli diretto verso Carona, con il quale scendiamo a valle. Nel frattempo, sotto la diga del Lago della Val dei Frati una coppia di camosci fugge impaurita dalla nostra presenza.
Mentre, poco sopra un costone roccioso che sovrasta la diga, ecco un camoscio che, abbastanza tranquillamente, si fa fotografare. Scendiamo ancora percorrendo il sentiero 247 CAI. La camminata è comoda e poco impegnativa e si svolge a tratti su prati erbosi.
Mentre ci avviciniamo alla meta, la Fraz. Pagliari di Carona, il sentiero entra nel fitto bosco e diventa leggermente più impegnativo con alti scaloni e brevi salite. Alle successive ore 18:15, dopo tanta fatica, eccoci tornati a Carona. E’ stata dura ma ne è valsa la pena.
Ritorna: primo giorno <