Periplo del monte Resegone
Salire una montagna e raggiungerne la vetta, faticando lungo la via normale che si inerpica per ripidi sentieri, tratti attrezzati e panorami mozzafiato, sino a raggiungere il culmine oltre il quale si può toccare cielo con un dito, è il sogno di ogni escursionista che muove primi passi quando si incammina al mattino presto verso l’ambita meta.
Quante volte, partendo da Brumano, oppure da Fuipiano Imagna e tante altre volte da Morterone, ho raggiunto la vetta del Monte Resegone! In inverno oppure in estate, in tutte le stagioni dell’anno e con tutte le condizioni meteo, per scoprire una montagna diversa ogni volta dalla volta prima. Eppure, nell’appagante soddisfazione di ogni sudata conquista, c’è sempre stato un qualcosa che mi mancava: il pezzo mancante di un puzzle che non ti consente di concludere la bella fotografia di un paesaggio, oppure la ciliegina rossa che attende di guarnire una succulenta torta.
Ecco, il periplo di una montagna è quel puzzle mancante, quella ciliegina rossa che corona la nostra conoscenza della montagna che tante volte abbiamo salito ma che abbiamo vissuto solo in parte! Solamente circumnavigandola possiamo scoprire, come nel caso del monte Resegone, antiche vie percorse da viandanti, storici valichi confinari, rotte di volatili che emigrano verso terre lontane, buie gallerie percorse un tempo da minatori senza paura che ancora oggi bucano il ventre della terra, fitte faggete ma anche ampi balconi panoramici, dolci declivi e pareti scoscese oppure ripidi canaloni e pietrosi valloncelli che scendono a valle raccontandoci, ora in modo più particolareggiato, la nostra desiderata montagna.
Descrizione del percorso
Partenza da Brumano dove, lasciata l’autovettura nell’ampio parcheggio al fianco della chiesa parrocchiale San Bartolomeo, imbocchiamo la via normale di salita al monte Resegone, contraddistinta dalla segnaletica SEL13. Dopo la ripida salita a margine del prato, il sentiero sbuca sulla strada asfaltata e risale verso sinistra seguendo le indicazioni della Capanna Monzesi.
Ci troviamo ora sul segnavia 576 CAI che continuiamo a seguire nella frescura del fitto bosco sino al Passo della Porta, a quota 1123 metri di altitudine, a circa 40 minuti da Brumano. Proseguiamo molto comodamente lungo il sentiero che, dopo una breve discesa, si allunga in falsopiano e con un’altra mezz’ora abbondante raggiunge la Passata, importante valico che mette in comunicazione la Valle Imagna con la Valle d’Erve, un tempo punto di confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, che, come testimonia la presenza di numerosi roccoli per la cattura degli uccelli, prende il nome da importanti rotte di migrazione dell’avifauna.
Lasciamo alle spalle la Passata, che tra l’altro offre eventualmente la possibilità di imboccare la via delle Creste del Resegone oppure, dal versante opposto, la salita alla Corna Camozzera, e proseguiamo lungo il sentiero che volge verso la Capanna Monzesi, ora contraddistinto dal segnavia 575 CAI. In breve raggiungiamo le vicine miniere della Passata, giacimenti minerari coltivati tra il XIX° secolo e l’inizio del XX° secolo per l’estrazione di Galena, ed infine, ancora molto comodamente, il rifugio Capanna Monzesi, a quota 1171 metri di altitudine.
Dopo la meritata sosta, riprendiamo il cammino e proseguiamo sino alla soprastante Capanna Ghislandi, posta in corrispondenza del Passo del Fo. Da quest’ultimo, passando sotto i contrafforti del Pian Serrada, proseguiamo lungo quello che ora viene classificato come segnavia nr. 5. Con un lungo traversone molto panoramico sulla città di Lecco, il sentiero si allunga con brevi saliscendi sino al Canalone Comera dove un paio di catene ci consentono di scendere il saltello roccioso fiancheggiante lo scrosciante torrente. Lasciato alle spalle quest’unico passaggio impegnativo, proseguiamo sino a raggiungere i prati soprastanti i Piani d’Erna.
Al cospetto delle rinomate cime lecchesi, la Grignetta e la Grigna o Grignone ma anche del vicino Monte Due Mani, che ora si mostrano in tutta la loro maestosità, continuiamo lungo il sentiero che in leggera salita prosegue verso il Passo del Giuff. Si tratta ora del segnavia nr. 7-A che, dopo una leggera salita solcando in obliquo i pratoni circostanti, si infila nuovamente nel fitto e fresco bosco di faggi.
Dopo circa mezz’ora abbondante di facile camminata, il sentiero accenna una breve salitina e raggiunge il Passo del Giuff, a quota 1531 metri di altitudine. Da quest’ultimo proseguiamo sino alla Sorgente Forbesette dove incrociamo il sentiero della via normale al Resegone che parte da Morterone.
Lasciata alle spalle la Sorgente Forbesette, proseguiamo lungo il segnavia nr. 17 e raggiunto il successivo bivio sentieristico, imbocchiamo il segnavia 587 CAI con direzione Brumano. Il sentiero ora scende verso valle e dopo aver fiancheggiato il Rifugio Resegone prosegue sino all’uscita dalla zona boschiva dove i verdeggianti pascoli annunciano il nostro arrivo all’abitato di Brumano.
bellissimo report. due semplici domande Cristian: all’incirca quanto dura il giro con sosta panini e vista bellezze? soffrendo di vertigini, esistono dei passaggi esposti con dirupi? Grazie mille . evviva la montagna.
Ciao Tarcisio, il periplo nn ha tratti esposti e si può classificare come escursionistico. C’è solo un passaggio con catena di scorrimento, ma nulla di preoccupante, nel passare un canalone.