Pizzo del Becco
Nella salita al Pizzo del Becco (via normale) si può provare il brivido della ferrata anche se il termine è forse troppo ardito. Si tratta di un breve tratto attrezzato che risulta interessante nei suoi pochi passaggi ma che comunque non dobbiamo sottovalutare.
Il punto di partenza per la salita al Pizzo del Becco è il Rifugio Laghi Gemelli che raggiungiamo dai classici sentieri che partono da Carona o Branzi oppure dalle Baite di Mezzeno di Roncobello. Io ho scelto la via più breve e sicuramente meno faticosa, anche in considerazione di quello che mi sarebbe aspettato dopo, ovvero la partenza dalle Baite di Mezzeno che si raggiungono in autovettura salendo sino a Frazione Capovalle di Roncobello.
Descrizione del percorso
Imbocchiamo quindi il segnavia 215, risaliamo un primo tratto erboso sino all’acquedotto e, raggiunto un primo bivio, che a sinistra conduce ai Tre Pizzi, proseguiamo a destra sino a raggiungere la conca prativa poco sotto il passo di Mezzeno, già visibile dalla grossa croce in ferro, che raggiungiamo a zig-zag su un ripido tratto erboso. Dal versante opposto possiamo godere del bellissimo panorama sui laghi gemelli, sul Pizzo del Becco ed il Pizzo Farno. Scendiamo a valle ed in circa 30 minuti raggiungiamo l’inconfondibile Rifugio Laghi Gemelli.
Dopo una breve sosta al rifugio, attraversiamo la diga dei Laghi Gemelli e dirigiamoci verso il Lago Colombo seguendo una comoda mulattiera. Raggiunto lo sbarramento in cemento del Lago Colombo oltrepassiamolo sino all’estremo opposto dove una grossa scritta rossa indica “Becco a sinistra”. Seguendo verso destra è invece possibile raggiungere il Passo di Aviasco, la Valle dei Frati ed Il Rifugio Calvi.
Iniziamo a salire il sentiero in leggera pendenza, comunque sempre ben segnalato da bollini bianchi e rossi oppure da ometti in pietra, sino a raggiungere la cd. zona dei macigni e quindi la base della ferrata. Sopra di noi si leva il massiccio del Pizzo del Becco.
Dopo aver superato le prime facili roccette inizia il primo tratto attrezzato da catene che si sviluppa all’interno del cd. caminetto piuttosto verticale. Verso il termine la catena piega verso sinistra su altre roccette. Inizia quindi il secondo tratto verticale ferrato che, sviluppandosi in alcuni tratti esposti ma con difficoltà contenuta, ci permette di raggiungere la base di un enorme torrione roccioso che svetta imponente sopra di noi. Si prosegue con cautela su facili roccette abbastanza esposte e franose sino a raggiungere la forcella del valico e, volgendo verso sinistra, si percorre la cresta finale alla cui sommità troviamo la grande croce (2507 mt.).
Dalla vetta godiamo di un panorama incantevole: il Monte Disgrazia, il Gruppo del Bernina, la zona del Passo San Marco, la Conca dei Calvi con le vette del Monte Aga, del Diavolo e Diavolino e del il Grabiasca, il Pizzo Arera, il Pizzo Farno e più in basso la zona dei Laghi Gemelli con il lago Colombo, il Lago Casere ed il Lago Becco.