Provaglio – Pian delle Viti
La scorsa settimana dal basso delle torbiere del Sebino osservavo, quasi con un po’ d’invidia, la rocciosa bastionata che si erge alle spalle del Monastero di San Pietro in Lamosa. Sulla sua sommità avevo fotografato, fra i rami d’ulivo e le colorate bacche di corbezzolo, una modesta chiesetta e la bianca croce metallica. La voglia di visitare quei luoghi era tanta.
Descrizione del percorso
Una breve ricerca sul web, qualche sbirciatina alla cartina, ed eccomi pronto a ripartire: destinazione Provaglio d’Iseo. L’escursione, breve e per nulla impegnativa, parte da via San Rocco di Provaglio d’Iseo e si snoda quasi interamente lungo una larga mulattiera acciottolata che pian piano risale sino al Pian delle Viti, un’incantevole conca verde che domina l’abitato di Provaglio d’Iseo. In realtà, un breve tratto di sentiero in forte salita che si stacca dalla mulattiera nella sua parte iniziale, conduce – per chi desidera faticare un poco di più – sino alla Balota, un antico masso erratico. Oltrepassata la conca di Pian delle Viti si prosegue brevemente sino all’antico Castello di Provaglio del quale oggi rimangono solo alcuni resti. Al suo fianco, quasi a sottolineare il divario fra due epoche di storia, la chiesetta di San Rocco. Poco sopra, la Santella dedicata alla Madonna del Disperso e, quindi, il Santuario della Madonna del Corno del quale si narra che fu eretto dopo l’apparizione della Madonna ad un soldato ferito.
Da questo palco naturale la vista spazia infinita su tutta la torbiera ed il basso bresciano e, poco più sotto, sull’antico Monastero di Lamosa, ora osservato da tutt’altra prospettiva. Ancora pochi minuti lungo la facile mulattiera ora pianeggiante, lasciata a destra la deviazione del sentiero 290 Proai – Golem, e raggiungo l’altrettanto panoramico pulpito sul quale sorge la croce bianca visibile anche dalle torbiere.
Qui il panorama è ancor più esteso, verso il lago d’Iseo. Sono luoghi di totale silenzio e serenità che solo successivamente lasciano spazio alla festa quando, tornato al Santuario della Madonna del Corno, scopro a lato di quest’antico luogo di culto i modesti (ma accoglienti) locali della Capanna Cai di Provaglio. Al suo interno alcuni dei più affezionati soci hanno ormai consumato un succulento pranzo. Mi invitano per un bicchier di vino al quale seguiranno dolci e frittelle e tante belle chiacchiere che raccontano delle nostre montagne.
Un grazie particolare ad Andreino e ai soci del Cai di Provaglio per la calorosa ospitalità che mi hanno riservato!