Punta Almana – Sentiero Filippo Benedetti
Ritorno sulle fantastiche cime che attorniano il lago sebino, lungo un sentiero che, oltre ad essere molto panoramico, mi trasporta emozionalmente al periodo della Resistenza, quella bresciana della Brigata Giustizia e Libertà Barnaba. Il sentiero è quello intitolato a Filippo Benedetti, uno dei fondatori e promotori del Gruppo Amici della Montagna di Sale Marasino, e si sviluppa in un giro ad anello che risulta altamente panoramico pur non toccando quote elevate. La meta intermedia è la sommità più elevata toccata dal sentiero: la Punta Almana.
Descrizione del percorso
Il modesto racconto fotografico è dedicato a lui, Mario Merelli, sicuramente un grande alpinista ma ancor più una persona semplice, umile e generosa, una persona sempre sorridente. Ci ha lasciati oggi, salendo una delle amate montagne di casa sua, la Punta Scais. Ciao Mario!
Il sentiero parte da Portole (560 metri di altitudine), una piccola frazione di Sale Marasino, adagiata sulle dolci alture che fiancheggiano il lago d’Iseo. Con precisione dall’omonima trattoria dove troveremo ampia possibilità di parcheggio. Una chiara cartina racchiusa in un pannello turistico mostra da subito il percorso ad anello che andremo a percorrere: il sentiero Filippo Benedetti. Pur essendo un percorso circolare che è possibile percorrere in entrambi i sensi, è consigliabile prendere verso sinistra, in direzione della Forcella del Sale, in modo tale da superare gran parte del dislivello quando ancora siamo belli freschi e pieni d’energie.
Pertanto, imboccata la larga mulattiera a sinistra, dirigiamoci verso alcune belle baite ristrutturate. Il percorso ricalca ora anche sentiero partigiano Brigata e Libertà Barnaba. Infatti, oltre ai numerosi segnali in legno che riportano l’indicazione del sentiero Filippo Benedetti, troveremo anche alcune bandierine italiane disegnate su rocce e tronchi d’albero.
Dopo pochi minuti dalla partenza, giungiamo in località Chiusì, in corrispondenza della strada che a destra sale dalla frazione Pezzuolo. Proseguiamo verso sinistra risalendo il sentiero che mantiene una marcata pendenza, sino a raggiungere una santella votiva con una targa che commemora l’estremo sacrificio del partigiano “Zambo”. Proseguiamo ancora sino ad una piccola zona pic nic con tanto di tavoli, panche ed una fresca fonte per dissetarci. Poco oltre siamo in località Noase.
Continuiamo ancora lungo la comoda ma sempre ripida mulattiera sino a un altra santella ove è racchiusa una bella statua della Madonna. Poco oltre raggiungiamo la località Opolo, a quota 1009 metri di altitudine. Un ultimo sforzo ancora ed eccoci giunti alla panoramica sella della località della Forcella del Sale. Questo punto è anche un ricco incrocio di sentieri: troviamo quello per il Golem, visibile alle spalle di un folto boschetto, quello per il sentiero agrituristico del Lago d’Iseo, che prosegue verso sinistra, quello per il sentiero attrezzato della Punta Almana che, invece, prosegue a destra ricalcando un breve tratto del sentiero 3V, ed infine quello più comodo che seguiremo per il sentiero Filippo Benedetti.
Proseguiamo in falsopiano, lasciando a sinistra l’ennesima santella con Madonna, lungo un percorso che finalmente ci permette di riprendere fiato. Oltrepassiamo una fonte d’acqua alla nostra destra, sino a raggiungere una recinzione in filo spinato che ad un certo punto lascia spazio ad un passaggio, stretto ma contrassegnato da alcuni cartelli sentieristici, che indicano la via da seguire.
Inizia qui un tratto davvero particolare, che poco centra con tutto il resto dell’escursione. E’ l’inizio di un fittissimo boschetto di abeti che, stretti stretti, stando sull’attenti, impediscono a fatica di far penetrare qualche caldo raggio di sole. Un sottobosco pulito e ben tenuto che quasi quasi dispiace calpestare. Ma, dopo un primo passo siamo proiettati in un luogo davvero particolare, un’atmosfera quasi irreale, fantastica, che permette di vagare con la fantasia. Nell’attraversarlo c’è quasi un certo timore, un brivido: chissà quali magiche creature nasconde questo luogo! Purtroppo, però, come tutte le cose belle di questo mondo, dura poco e ad un certo punto tutto finisce. Lo sapevamo già all’inizio, prima di mettere piede in questo boschetto: è un sentiero privato ma con libero accesso.
Oltrepassato il boschetto, proseguiamo seguendo il sentiero che, inizialmente tra radi e bassi arbusti, si apre poi maggiormente, ora sul versante della Val Trompia. Il sentiero ora è quello classico di alta montagna, con tratti messi in sicurezza da alcuni paletti e cavi d’acciaio. Nulla di particolarmente impegnativo, solo una cautela nei punti più esposti. La pendenza è pressochè costante e, allietati dalla bella panoramica sul Monte Guglielmo, continuiamo sino ad una piccola sella erbosa dalla quale già vediamo la meta. Pieghiamo a destra e risaliamo l’ultimo tratto ripido. In breve raggiungiamo un’altra ampia sella che si congiunge con il sentiero 3V proveniente dalla ferrata. Un brevissimo tratto a sinistra ed eccoci in vetta, a quota 1390 metri di altitudine.
Pur essendo una vetta di modesta altitudine, la Punta Almana non deluderà di certo chi non vuole rinunciare agli infiniti panorami: sotto di noi il bellissimo Lago d’Iseo con la caratteristica Montisola in primo piano, alle nostra spalle il Golem o Monte Guiglielmo, verso nord le Alpi Orobie con alcune delle sue principali vette. (2 ore circa dalla partenza)
Per concludere il giro ad anello, scendiamo lungo la facile cresta continuando a godere del bel panorama a destra sul lago sebino e a sinistra verso la Val Trompia. Dopo un tratto di discesa ripida e un po’ malagevole, raggiungiamo la croce di Pezzuolo. Pieghiamo a destra e seguendo le frecce del sentiero Filippo Benedetti, raggiungiamo facilmente il punto di partenza. (1 ora circa dalla vetta)
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