Sasso Gordona ad anello
Lascio alle spalle qualche bella mezz’ora in coda sulla trafficatissima A4 e poi la tensione al passaggio della dogana Como – Brogeda, manco avessi con me qualche mazzetta di euro da riciclare! Non mi pare neppure di essere diretto verso qualche sentiero montano. Ma, oltrepassato il varco del confine di Stato, la musica cambia radicalmente: l’ordinata ed inflessibile Svizzera, col suo Canton Ticino, è davvero un bucolico gioiellino. Proprio tutta un’altra musica, come quella che m’accompagnerà, come dolce sottofondo musicale, per gran parte dell’escursione: la musica dei campanacci delle mucche al pascolo. Che rilassamento, par di rinascere!
La meta è lo sperone roccioso del Sasso Gordona, simbolo di quella estenuante “guerra di posizione” che nel Primo Conflitto Mondiale, sul fronte Italo – Austriaco, obbligava i nostri militari per mesi all’attesa nelle trincee e nei camminamenti sotterranei dell’alta Linea Cadorna, resti di un passato tutt’ora presenti. Non a caso quindi la scelta strategico-militare del Sasso Gordona che oggi, in tempo di pace, offre invece infiniti panorami sulla Valle d’Intelvi, il Lago di Como ed alcune delle più conosciute cime lariane.
Descrizione del percorso
Dunque, partenza in territorio svizzero, a Cabbio, presso il cimitero dove è possibile parcheggiare l’autovettura. Tornati indietro alcuni passi sulla strada asfaltata percorsa per raggiungere il cimitero, in corrispondenza della curva che ridiscende al paese, troviamo le indicazioni sentieristiche. Tralasciata la via che sale a destra con direzione del Rifugio Prabello, imbocchiamo la stretta carreggiata a sinistra che sale poco sopra quella percorsa per raggiungere il cimitero e prosegue sino alla chiesetta dedicata a Sant’Antonio (circa 40 minuti dalle indicazioni sentieristiche).
Il percorso, inizialmente su strada asfaltata, prosegue poi su sterrata e si inoltra nel bosco. Giunti alla chiesetta di Sant’Antonio, in località Gaggio, proseguiamo alle sue spalle lungo il sentiero in falsopiano che, immerso nella fitta pineta, raggiunge in breve quello acciottolato proveniente dal centro abitato di Cabbio. Risaliamo verso destra sino a fiancheggiare alcuni ruderi di abitazioni e proseguiamo sino alla località di Laurina che attraverseremo passando due artigianali cancelletti che delimitano l’area.
Proseguiamo quasi sempre in falsopiano sino a raggiungere un bivio anticipato dalle indicazioni sentieristiche. Risaliamo verso sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Prabello (40 min.), sino alla verdeggiante e panoramica sella tra Dosso d’Arla e Piancabella (alt. 1153 metri). Solo ora possiamo ammirare interamente il contrafforte roccioso del Sasso Gordona mentre più in basso, a sinistra della nostra meta, troviamo il Rifugio Prabello. Uno sguardo alle spalle ci consente invece di ammirare la lunga dorsale del Monte Generoso e più a destra il piramidale Monte Crocione.
Ripartiamo dopo la breve sosta tralasciando il sentiero che scende basso verso il Rifugio Prabello. Imbocchiamo, invece, la traccia più alta che su verdi prati risale il Poncione di Cabbio, quella dolce altura pascoliva che sovrasta il rifugio Prabello. In breve siamo su questa collinetta panoramica dove un cippo certifica il confine di Stato con l’Italia. Discendiamo lungo la facile dorsale sino a raggiungere il rifugio Prabello, a quota 1201 metri.
Incamminiamoci ora verso la parte più impegnativa del percorso e, lasciato alla spalle il rifugio, proseguiamo con direzione del Sasso Gordona. Attraversata la zona d’alpe, risaliamo la dolce pendenza erbosa che ci porta sino alle prime roccette iniziali. Dopo una breve visita ad una prima galleria sotterranea ed alle successive trincee facenti parte della Linea Cadorna, proseguiamo sul sempre più ripido sentiero che raggiunge facili tratti attrezzati con catene che in breve ci condurranno sino alla panoramica vetta del Sasso Gordona, a quota 1410 metri.
Come accennato in premessa, quella del Sasso Gordona fu una scelta strategica nell’ambito del sistema difensivo italiano al tempo del primo conflitto mondiale. Attorno al monte e sulla sua sommità sono ancora presenti numerose opere fortificate, fortunatamente mai utilizzate attivamente dai nostri militari nell’ambito del conflitto bellico, che facevano parte della Frontiera Nord del sistema difensivo della Linea Cadorna.
Oggi da quassù vi è solo un’intensa percezione di pace e serenità. Non resta altro che appoggiarsi alla croce di vetta e godersi l’infinito panorama montuoso su molte delle conosciute cime lariane, sulla bellissima valle d’Intelvi, il lago di Como e la quasi impenetrabile bastionata delle imbiancate Alpi.
Il sentiero di ritorno conclude il lungo giro ad anello in questi bucolici luoghi a confine tra Italia e Svizzera. Pertanto, utilizzando gli spezzoni di catene che iniziano proprio sotto la croce di vetta, discendiamo il versante opposto del Sasso Gordona. Un’eventuale breve deviazione, subito dopo il tratto attrezzato, ci consente di visitare altre gallerie e postazioni militari. Tornati sul sentiero principale, scendiamo con qualche ampio zig zag sino al termine del tratto roccioso ove, in corrispondenza di una deviazione, pieghiamo a destra con direzione del territorio svizzero.
Il sentiero prosegue ora a mezza costa e raggiunge una dolce dorsale erbosa dalla quale possiamo ammirare in lontananza il Poncione di Cabbio ed rifugio Prabello (…eventualmente ancora raggiungibili percorrendo la visibile traccia di sentiero che si allunga sotto le pareti del Sasso Gordona). Discendiamo mantenendoci sulla dorsale erbosa sino a quando il sentiero fa ritorno nel fitto bosco. Proseguiamo sino ad alcune abitazioni diroccate, e, discendiamo sino al confine di Stato: un ulteriore cippo confinario ci avvisa che stiamo entrando ancora in territorio svizzero. Poco oltre eccoci giunti all’Alpe del Corno, a quota 918 metri. Continuiamo il cammino attraverso un meraviglioso bosco di Rema e, raggiunte altre indicazioni sentieristiche, pieghiamo a destra con direzione di Uggine e Cabbio. Discesi sino a fondo valle, guadato il fragoroso torrente, risaliamo il versante opposto della valle sino a raggiungere la località di Piazzò (703 metri) dove in corrispondenza dell’ultimo bivio proseguiamo verso sinistra in direzione di Uggine e quindi, ora su strada asfaltata, sino al cimitero di Cabbio.