Rifugio Calvi dal sentiero estivo
Uno dei rifugi più frequentati delle Orobie è certamente quello del Rifugio Fratelli Calvi. Base logistica per il celebre Trofeo Parravicini e punto di partenza per le impegnative ascese ad alcune delle più belle vette brembane, tra le quali senza dubbio spicca il Diavolo di Tenda, il Rifugio Fratelli Calvi si può raggiungere oggi anche attraverso la comoda navetta oppure, come di consueto, a piedi lungo l’arcinota ed a tratti noiosa strada dell’Enel.
Esiste poi un altro sentiero di salita, meno noto e certamente più lungo e faticoso, che fin da subito proietta l’escursionista in un classico ambiente montano che ben poco condivide con la strada dell’Enel, se non il fatto che parallelamente si alza con essa sin verso la stessa meta. E’ il Sentiero Estivo del Calvi, segnavia 247 CAI, concatenato con parte del Sentiero Naturalistico che comincia da Carona. Una selvaggia full-immersion montana dove, almeno in tutta la prima parte, è lo scrosciante neonato fiume Brembo a suonare le danze e a cadenzare il passo mentre giovane e spensierato scende a valle con spumeggianti salti e saltelli. Un Sentiero Estivo che però si sviluppa in gran parte nella frescura del fitto bosco, almeno sino a quando, oltre Le Foppe, sbuca all’aperto lasciando affiorare ampi spazi verdi sui quali cappeggiano, gialli e splendenti come il sole, distese di Botton d’oro e penzolanti Maggiociondoli. Infine, nei pressi della bucolica altura sulla quale sorge la Baita della Capra, piega nettamente a sinistra per raggiungere la muraglia della diga di Fregabolgia dove, infine, proseguirà in comunione col sentiero 210 CAI sino alla rinomata meta alpina.
Descrizione del percorso
Oltrepassato il ponte che attraversa l’estremità nord del lago di Carona (…nei pressi della Centrale Enel) e lasciata l’autovettura nei numerosi spazi disponibili, imbocchiamo il Sentiero Naturalistico sul quale sono indicati i tempi per raggiungere l’Osservatorio, in 20 minuti circa, e l’Orto Botanico, quest’ultimo in 30 minuti circa.
Una lunga scalinata in pietre ci immette nella frescura del fitto bosco e raggiunge alcuni pannelli turistici, l’Osservatorio e quindi la ricostruzione di un antico Poiat.
Scendiamo, successivamente, facendo sempre attenzione a non scivolare sulle umide pietre che compongono la rustica scalinata e, giunti in prossimità dell’Orto Botanico, pieghiamo a destra seguendo le indicazioni per il Sentiero Estivo del Calvi.
Fiancheggiata la bella Baita Guarnieri, proseguiamo quasi in falsopiano restando alti sopra le scroscianti acque del neonato fiume Brembo. In alcuni punti, prestando ancora la massima attenzione, è possibile avvicinare l’alveo del torrente per qualche originale scatto fotografico.
In breve il sentiero raggiunge i pratoni sottostanti la frazione di Pagliari e riprende, con maggior pendenza, la salita obliquamente verso destra (…segnavia 247 CAI) immettendosi ben presto nel fitto bosco. Nel corso della salita, alla nostra sinistra, notiamo la bitumata strada dell’Enel che si alza verso la Cascata di Valsambuzza e proseguirà quasi sempre parallelamente rispetto al nostro percorso. Si procede sempre senza troppa fatica seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Fratelli Calvi.
Con tratti pianeggianti ad altri un po’ più ripidi fiancheggiamo una zona piuttosto umida e paludosa che poi anticipa ampi spazi più aperti.
Tralasciate le indicazioni per il segnavia 213 CAI (…ci condurrebbe al Rifugio Laghi Gemelli) e quelle del segnavia 236 CAI (…verso la diga dei Frati), proseguiamo lungo il sentiero 247 CAI con direzione Rifugio Calvi. Ormai quasi pianeggiante, il sentiero prosegue alto in zona piuttosto rocciosa, sino a sbucare nei pressi della Baita della Capra.
Attraversato un breve ponticello, risaliamo il versante opposto e con breve salita in zona prativa raggiungiamo la mulattiera che sale da Pagliari e che seguiremo a destra sino alla diga di Fregabolgia.
Non resta altro che seguire di pari passo l’ultimo tratto del segnavia 210 CAI e, fiancheggiato il bacino di Fregabolgia, raggiungere la meta del Rifugio Fratelli Calvi, a quota 2006 metri di altitudine.
Il ritorno può avvenire per lo stesso percorso di salita oppure, con un bel giro ad anello, attraverso la strada dell’Enel che scende al Lago del Prato, Pagliari e quindi Carona (…segnavia 210 CAI).