Sentiero del passo di lumaca
Il Monte Sornadello, questo sconosciuto. Con i suoi quasi 1600 metri di altitudine rimane relegata fra quelle cime di second’ordine e quasi mai annoverata fra le tante famose vette orobiche. Eppure questo rilievo non ha nulla da invidiare al suo dirimpettaio, il Monte Cancervo, del quale riprende il caratteristico versante costellato da numerose guglie e torrioni, con ripidi canaloni che discendono a valle. Lungo i sentieri che faticosamente risalgono verso la sua massima elevazione, più o meno impegnativi ma non certo banali visto che di norma si snodano su un dislivello di almeno 1000 metri, è facile godere di scorci panoramici davvero invidiabili, sia sulle numerose frazioni o comuni che immobili punteggiano le vallate che scorrono ai suoi piedi, sia verso le note vette orobiche.
Descrizione del percorso
Il Sornadello è una montagna (fortunatamente) poco frequentata che regala un’ascesa solitaria di gran soddisfazione. Per coglierne l’essenza occorre essere in sintonia con essa, come dovrebbe accadere con ogni montagna: penetrarne le sue pieghe fiancheggiando guglie e torrioni, risalirne i ripidi canaloni lungo sentieri più o meno esposti, guadando –quando necessario – scroscianti ruscelli d’acqua.
Il sentiero del Passo di Lumaca racchiude in sé proprio tutte queste caratteristiche. Il percorso, sempre ripido ed in gran parte gradinato contratti assicurati da alcune funi che volgono nel vuoto, risale sino alla “Baita del Carlo” dove finalmente è possibile riprendere fiato. Il nome insolito di questo sentiero richiama un po’ il senso di quest’escursione: la salita è lenta,armoniosa e senza fretta, certamente perché il tratto molto ripido non consente di correre, ma in fondo proprio perché questo è lo spirito di quest’ascesa, come dovrebbe esserlo nella vita di ogni giorno: un lento passo di lumaca che ci consenta di assaporare tutto ciò che ci circonda.
L’escursione ha inizio proprio in una di quelle frazioni che menzionavo sopra: Cornalita, nel comune di San Giovanni Bianco. Parcheggiata l’auto all’altezza della località “delle fontane”, così denominata per la presenza di alcune sorgenti d’acqua, imbocchiamo il sentiero a sinistra della carreggiata (in corrispondenza di un cartello di transito vietato a motoveicoli) che, quasi sempre sempre pianeggiante, si addentra nel fitto ed umido bosco. Raggiunto, dopo circa dieci minuti di comoda camminata, il particolare crocefisso in legno che troveremo lungo il tragitto, piaghiamo a destra imboccando un sentiero che risale il versante della montagna. Pian piano la pendenza di questo tracciato inizia ad aumentare, guadagnando quota abbastanza in fretta. Raggiunta una zona con alti torrioni e guglie, il sentiero diviene pianeggiante e, quindi in leggera discesa, raggiunge uno scrosciante ruscello d’acqua che scende a valle. Ha inizio qui il tratto del Sentiero del Passo di Lumaca. Pertanto, attraversato il modesto corso d’acqua, iniziamo la ripida salita, a tratti scalinata e quasi sempre in sicurezza mediante paletti e cavi d’acciaio, che risale una severa zona rocciosa sino a sbucare, finalmente, alla Baita del Carlo.
Dopo una meritata sosta, riprendiamo il cammino su tracce di sentiero che diventano più accentate nella faggeta alle spalle della Baita del Carlo. Il percorso, reso visibile da alcuni radi bolli rossi dipinti sui tronchi d’albero, prosegue sino ai ruderi di un ricovero animali. Da quest’ultimo, pieghiamo nettamente a sinistra, risalendo in diagonale sin verso un capanno da caccia arroccato su alcune rocce. Continuiamo lungo il sentiero, ora maggiormente visibile, sino a raggiungere le soprastanti distese prative. In corrispondenza di un altro ricovero animali, pieghiamo obliquamente verso destra sino a giungere alla Baita del Sornadello. Attraversata l’ampia zona prativa, risaliamo alle spalle del laghetto artificiale sino a raggiungere due capanni da caccia. Individuati i radi bolli o triangoli rossi su rocce e tronchi d’albero, seguiamoli sino a raggiungere il Pizzo Grande ove è situata l’alta croce del Monte Sornadelo, a quota 1574 metri.
Per il ritorno possiamo seguire a ritroso il sentiero dell’andata oppure discendere gli ampi e ripidi pratoni sottostanti la croce e, seguendo sempre i bolli e triangoli rossi, imboccare la via del canalone che velocemente ci condurrà sino all’agriturismo Eden. Da quest’ultimo non resterà altro che piegare a destra sino a raggiungere il primo tratto del sentiero di salita e quindi il punto di partenza.